Che Gemma di libro! Emanuele Trevi sforna un altro pezzo di Letteratura

Una rubrica sui libri. Perché? In questo nostro tempo veloce e senza pause, rallentare è l’unica azione possibile per riappropriarci della nostra anima. E lo facciamo con Gemma, docente e grande appassionata di libri di Corigliano-Rossano, che ci aiuta con le sue letture a sgretolare qualche luogo comune del mondo culturale, raccontando in poche parole, da oggi due volte al mese circa, che cosa meriti almeno un’occhiata in libreria. Non perdiamoci i suoi consigli!

 

QUANDO SEI IL FIGLIO DI UN GUARITORE DI ANIME…

Questo romanzo mi ha “chiamato” dalla libreria della stazione Termini o io sono andata a cercarlo. Non so dire con certezza, lo ammetto, come sia andata quel pomeriggio di un “giornata particolare”. Tant’è che ho cominciato a leggerlo e ho continuato, vincendo molte resistenze psicosomatiche. E, tra le pagine, accumulavo punti interrogativi e punti esclamativi. Poi, a pagina 83, scopro che anche il mago junghiano Mario Trevi chiosava uno dei volumi della bibbia psicoanalitica con i punti interrogativi.

E mi è tornato in mente il professore che, durante il TFA, ci aveva messo davanti Tentazione di Verga (un cazzotto allo stomaco) e aveva faticato a spiegarci che non dovevamo analizzare o riassumere o commentare… Ma farci interrogare dal testo.

Una cosa, quindi, l’ho imparata: la Letteratura, come la psicoanalisi e come l’insegnante, non dà risposte, fa in modo che sia tu a porti le domande (Se sai ascoltare, o almeno ti poni in ascolto).

E, se quest’e, Emanuele Trevi (Premio Strega 2021 con Due vite) è uno, tra gli scrittori contemporanei, che “sforna” Letteratura.

La “casa” del titolo è lo studio del padre morto che non si riesce a vendere, forse perché ancora abitato da Psiche, e del quale l’autore, stupendosene egli stesso, farà il suo appartamento. Qui, tra gesti e parole all’apparenza insignificanti, “saliscenderà” dagli inferi. Per ritrovare l’Essere.

«Lo sai com’è fatto» gli ha ripetuto per anni la madre, riferendosi al padre. E lui, proprio quando sosteneva con convinzione di non volerlo sapere, ha iniziato a riconoscerlo.

Duecentoquarantaquattro pagine intime e personali (Ponte alle Grazie, settembre 2023) che confermano un talento, il capitale per cui scongiura di non illudersi (pag. 64).

Gemma

 

Gemma Acri Guido è nata a Cariati e cresciuta a Rossano. Ha poi cambiato casa e paese più volte di quelle in cui si è lasciata tagliare i capelli.

Dopo qualche anno nelle scuole del Cuneese, ora insegna Lettere al Liceo artistico di Ciampino. In precedenza è stata corrispondente de “Il Quotidiano della Calabria”, editor e correttrice di bozze. Le piace mangiare (anche se non si direbbe!), andare al cinema, viaggiare e camminare. Crede che i suoi genitori l’abbiano ormai perdonata per aver trasformato la loro casa in una biblioteca. E che l’ironia, i cani e la poesia salveranno il mondo. Oltre alla lettura, naturalmente!

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