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Editoriale. Affrontare la violenza di genere: oltre le etichette e verso soluzioni concrete

La violenza di genere è un problema radicato nella nostra società, un’ombra che oscura la vita di molte persone indipendentemente dal loro genere. È un tema che spesso viene affrontato con superficialità, cadendo in trappole di stereotipi e divisioni che poco fanno per risolvere il problema alla radice. In questo dibattito, è importante  evitare di alimentare discordie basate su differenze di genere e concentrarsi invece su azioni concrete e soluzioni efficaci.

Innanzitutto, è fondamentale riconoscere che la violenza è violenza, indipendentemente dal genere dell’aggressore o della vittima. Etichettare i reati in base al genere può portare a una visione distorta della realtà e a un’inefficace risposta sociale. La legge deve essere cieca rispetto al genere, perseguendo ogni atto violento con la stessa severità, senza distinzioni che possano alimentare ulteriori conflitti.

Il clima attuale di conflitto costituzionale sul fronte delle discriminazioni richiede un approccio ponderato e basato su principi fondamentali di uguaglianza. Introdurre nell’ordinamento giuridico un reato con l’aggravante del genere rischia di creare divisioni anziché promuovere la giustizia. Invece, è necessario concentrarsi sul potenziamento della legislazione vigente, garantendo non solo pene severe per tutti i reati legati alla violenza, indipendentemente dal genere dell’autore, ma rafforzando la legislazione vigente nell’ambito delle indagini preliminari.

Analizzare la “causa-effetto” di un atto delittuoso è un passo essenziale per comprendere e affrontare la radice della violenza di genere. Soffermarsi esclusivamente sull’atto è limitante; è necessario indagare nei dettagli della complessa rete di motivazioni e dinamiche che portano a comportamenti violenti. Solo attraverso una comprensione approfondita della realtà possiamo sperare di avviare una nuova stagione di lotta contro la violenza.

La prevenzione gioca un ruolo significativo in questo contesto. Sensibilizzare le nuove generazioni sulle ragioni che portano alla violenza è un investimento nel futuro. Dobbiamo insegnare che certe condotte sono da evitare, promuovendo la consapevolezza e il rispetto reciproco fin dalla giovane età. La lotta alla violenza di genere non può essere solo una risposta reattiva, ma deve diventare una missione educativa continua.

Fingere di non vedere e di non sentire non è una soluzione accettabile. È necessario affrontare apertamente il problema, sfidare gli stereotipi dannosi e lavorare insieme per creare una società in cui la violenza di genere non abbia spazio. Solo con un impegno collettivo possiamo sperare di superare questo fenomeno  e costruire un futuro in cui ogni individuo possa vivere libera dalla paura della violenza.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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