Progetto Nostos. A Cariati l’invasione della cittadella, Sabato 2 ore 15.30 partenza da Porta Pia

francesca felice

CORIGLIANO-ROSSANO – In attesa, a volte decenni, ma anche al netto di eventuali finanziamenti più o meno importanti finalizzati alla riqualificazione urbanistica o ad interventi di ripristino di immobili o opere architettoniche o, ancora, di ammodernamento di interi quartieri in stato di abbandono o privi di servizi ed infrastrutture, i nostri centri storici possono e devono essere comunque valorizzati, rivitalizzati e resi turisticamente più attrattivi e fruibili, nel breve termine. Così come diverse esperienze di successo confermano, ciò è sperimentabile attraverso una serie di piccoli ed anche piccolissimi interventi di rigenerazione artistica e di design urbano, senza costi eccessivi o addirittura a costo zero stimolando utili e preziose sinergie di co-marketing pubblico-privato. Scalinate e finestre attrezzate con installazioni di green design. Scorci e terrazze colorate da murales tematici e grafiche identitarie. Piazze e balconi impreziositi anche in modo temporaneo ma continuativo da esposizioni pittoriche, scultoree o di riciclo. Sono, queste, tutte azioni virtuose che, sempre e comunque attraverso una pianificazione strategica ed una cabina di regia, possono portare immediata bellezza, restituire a luoghi abbandonati e degradati atmosfere e spirito quasi originari, far rivivere e rifunzionalizzare spazi urbani con prospettive del tutto nuove e con importanti effetti di marketing territoriale.

Sono queste – spiega l’architetto Francesca Felice, tra i promotori del progetto Nostos Marcatori Identitari per i Turismi e Rete degli Alberghi Diffusi – le precise finalità delle invasioni che da anni organizziamo e guidiamo in particolare nelle aree più isolate e spopolate dei piccoli e grandi centri storici della Calabria.

Nel corso delle nostre passeggiate, alle quali si uniscono, insieme a semplici cittadini, camminatori, associazioni ed amanti del territorio, anche fotografi, artisti, professionisti, imprenditori e rappresentanti istituzionali, ci fermiamo e soffermiamo – continua – nei punti considerati più critici per lo stato attuale in cui essi si trovano e, in un confronto aperto e per strada, proviamo a capire se e come pensare, progettare e proporre interventi capaci di capovolgerne fruibilità, percezione e appeal. Nell’ottica delle invasioni – sottolinea – il patrimonio immobiliare disabitato smette di essere un problema e dischiude le sue potenzialità.

Metodi ed obiettivi che saranno riproposti sabato 2 dicembre, con la settima edizione di CHI RESTA IN QUEL CHE RESTA con l’invasione della Cittadella Fortificata Bizantina di Cariati, tra i marcatori identitari della Calabria Straordinaria, promossa dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio insieme all’Amministrazione Comunale ed a tutti gli altri partner dell’evento ALLA RICERCA DELLIDENTITÀ E DEL PESCE DEI NOSTRI MARI. PER RISCOPRIRE UN BORGO. TESORI NASCOSTI TRA OLIO, VINO E PESCATO, organizzata dalla società cooperativa Sentiero Sostenibile Srl di Corigliano-Rossano in collaborazione con il Flag Borghi Marinari dello Jonio e finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020.

L’appuntamento per tutti gli invasori è alle ore 15,30 a Porta Pia, all’ingresso principale alla cinta muraria. Da qui ci si muoverà tutti insieme, dalle ore 16, guidati da Lenin Montesanto, direttore della storica associazione e da Assunta Scorpiniti, direttrice del Museo civico del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (Mu.M.A.M).

Quella nella Cittadella di Cariati fa seguito alle diverse invasioni simboliche e di grande successo e partecipazione territoriale ospitate negli anni dal centro storico di Caloveto, con la Festa regionale dell’Entroterra, nel Parco Archeologico di Castiglione di Paludi tra i Marcatori Identitari Distintivi della Calabria Straordinaria, nel Centro Storico di Rossano con ben tre edizioni di cui due con gli studenti USA dell’Arcadia University e quelli tedeschi dell’Università di Francoforte; e poi ancora nel centro storico di Cirò e di Roseto Capo Spulico.

L’obiettivo di Nostos – ribadisce l’architetto Felice – resta quello di riappropriarsi del proprio patrimonio storico, culturale ed identitario, riscoprendo fisicamente e spiritualmente il senso dei luoghi, ritornando negli spazi e nelle atmosfere della propria terra e delle origini comuni; avviare nei ed attraverso i quartieri abbandonati delle città una ricerca sul patrimonio e sui marcatori identitari distintivi; costruire una banca dati aperta; stimolare ipotesi di rigenerazione urbana creativa e senza interventi invasivi o radicali; favorire dal basso la rifunzionalizzazione, la fruibilità ed il ripopolamento sostenibile e durevole in chiave turistica; promuovere infine cultura, valori, metodi e sentimenti dell’ospitalità diffusa ed esperienziale quale pre-condizione – scandisce – di ogni e successivo progetto di realizzazione edilizia dell’albergo diffuso, altrimenti destinato a non partire o ad implodere e fallire.

comunicato stampa

 

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