Entro il prossimo 10 dicembre molto probabilmente ci sarà un’altra corsa Reggio-Taranto sulla tratta ferrata jonica. A quello già esistente, quindi, se ne aggiunge un altro. E’ quanto scaturito dall’incontro tenutosi presso la sede della Direzione Generale per il Trasporto e le Infrastrutture Ferrovierie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a cui hanno partecipato l’assessore regionale calabrese alle infrastrutture, Roberto Musmanno, il dirigente regionale del trasporto pubblico, Giuseppe Pavone, il dirigente generale Antonio Parente per il Ministero. Quest’ultimo ha illustrato lo statto di avanzamento della richiesta a Trenitalia di introdurre, a partire dal prossimo 10 dicembre, di un secondo collegamento giornaliero andata-ritorno sulla tratta Reggio Calabria-Taranto, con partenza al mattino presto da Reggio e arrivo verso le 13 a Taranto, ritorno da Taranto verso le 14 e arrivo a Reggio in serata. L’assessore Musmanno ha chiesto, però, di allungare il collegamento fino a Bari. Fin qui, tutto bene. Ma da che ci risulta, nell’incontro romano non si è parlato minimamente della reintroduzione del treno diretto Crotone-Milano, soppresso nel dicembre 2011 senza una spiegazione ragionevole, visto che erano in tanti a usufruire di questo treno per recarsi nelle grandi città del Nord Italia quali Bologna, Milano e Torino. Il treno fu “sostituito” nel 2013 solo con una farsa di Crotone-Milano. Ovvero: il Reggio Calabria-Taranto, che passa da Rossano verso le 16:30, con cambio a Taranto verso le 19 e arrivo a Bologna all’alba, intorno alle 4 del mattino. Mentre il vecchio diretto Crotone-Milano che partiva la sera da Rossano verso le 19:15 arrava a Bologna ad un orario più decente, intorno alle 6:30. Adesso nessuno più usufruisce di questo servizio di Trenitalia, con grande felicità delle aziende di trasporto su gomma. Tutti con il pullman, quindi. I treni e le stazioni sono ormai un ricordo. Allora: a cosa serve questo secondo collegamento Reggio-Taranto?