Dopo le dichiarazioni fatte dal consigliere comunale di Fdi-An Ernesto Rapani, anche il Partito Comunista Italiano (PCI) di Rossano interviene sulla paventata ipotesi di trasferimento del Liceo Artistico dal centro storico allo scalo.”Ritenevamo ormai assodato che il Centro Storico dovesse continuare ad ospitare, dopo i tanti scippi perpetrati ai suoi danni, le scuole esistenti e tutte quelle che sarebbero state istituite per la prima volta nel territorio comunale – si legge in una nota stampa del partito – in breve tutte quelle strutture, che hanno a che fare con la Cultura, la Storia dell’Arte, l’Arte, la Musica, la Filatelia, la Numismatica, che unitamente ai Piani di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente, la Ristrutturazione Edilizia ed Urbanistica, i Piani di Riorganizzazione della Viabilità e degli Spazi di Sosta e di Parcheggio e del Verde, il Piano di Riordino delle Attività Commerciali ed altre istituzioni e idee simili, costituiscono i fondamentali per politiche di valorizzazione e di riuso nel Centro Storico e per una migliore qualità della vita.
E fu proprio in virtù di queste ragionevoli scelte che per il Liceo Artistico, quando fu istituito, si pensò consapevolmente al Centro Storico e ad accorparlo al Liceo Classico San Nilo come sede naturale, non solo che per l’affinità culturale.
E negli anni, poi, si fece una lunga e ardua lotta contro interessi spiccioli di bottega per garantire al Centro Storico l’autonomia scolastica, aggregando in un unico istituto comprensivo il Liceo Classico, la Scuola Media Leonardo da Vinci, le Scuole Elementari, perché solo così si può dare ai cittadini un serio motivo per continuare ad amarlo e viverci per scelta.
Le vicende dell’autonomia scolastica unica nel Centro Storico sono storia amministrativa recente di incoerenza politica di alcuni partiti, ma ormai alle nostre spalle. Bisogna pensare al futuro senza tentennamenti e passi indietro, tenendo la barra dritta sulle decisioni già prese a favore del Centro Storico.
Per questo i Comunisti di Rossano dicono no a far scendere allo Scalo il Liceo Artistico non in nome di una demagogica salvaguardia del diritto dei cittadini alla libera scelta della scuola a cui iscriversi, ma in nome della convinta salvaguardia del Centro Storico nei suoi valori umani, storici, culturali consolidati negli anni: indietro non si torna.