Pendolare si rivolge alle massime autorità istituzionali sulla vicenda delle coincidenze dei treni regionali con l’unico frecciarossa Sibari-Bolzano. La storia di una donna che, stremata dalla frustrazione, ha deciso di alzare la voce e sfogarsi con i parlamentari nazionali e i consiglieri regionali, getta una luce impietosa sulla caotica gestione dei treni regionali e il loro impatto sulla vita di chi dipende da di essi.
La litania di disagi inizia con la littorina, un treno regionale vitale per chi si sposta lungo questa tratta. Un viaggio che inizia all’alba, alle 5 del mattino da Crotone, con destinazione Sibari alle 6.17. Il vero calvario, però, si scatena quando si tenta di prendere il Frecciarossa, programmato per partire alle 6.24. Una finestra temporale così esigua da trasformare la vita dei pendolari in un autentico inferno di ritardi, coincidenze mancate e la corsa contro il tempo per non perdere il collegamento.
Il nodo della questione è l’orario di partenza della littorina, un dettaglio apparentemente banale che è diventato il centro di numerose proteste. Questa breve finestra di tempo tra l’arrivo a Sibari e la partenza del Frecciarossa è diventata il crocevia della disperazione per i viaggiatori, in particolare per coloro che si spostano per motivi di lavoro, studio o per affrontare questioni legate all’emigrazione sanitaria. Il cuore del problema è la totale assenza di coordinamento tra i vari treni lungo la tratta ionica. Per chi perde il Frecciarossa a causa di ritardi o di imprevisti sulla littorina, la giornata subisce un brusco arresto. La prospettiva di dover attendere un nuovo convoglio da Sibari a Paola, sperando di prendere un altro Frecciarossa o Intercity, trasforma la programmazione in una sfida titanica. La situazione è ancora più critica per i pendolari costretti a rispettare appuntamenti di lavoro o impegni di studio. La perdita del Frecciarossa non è solo un inconveniente, ma spesso significa dover rimandare appuntamenti importanti, creando disagi e perdite di tempo inaccettabili. L’effetto a catena dei ritardi e delle coincidenze mancate ha un impatto devastante sulla produttività e sulla qualità della vita dei pendolari, generando una costante sensazione di frustrazione tra chi dipende dai trasporti pubblici. È evidente che c’è un urgente bisogno di rivalutare gli orari dei treni regionali e migliorare la coordinazione tra i diversi servizi lungo questa tratta cruciale. La testimonianza di una pendolare che ha deciso di denunciare questa tragedia quotidiana è solo l’ultima nota discordante in una sinfonia di disorganizzazione. «È ora che le istituzioni prendano seriamente in considerazione il grido di aiuto di chi, con carta e penna, si rivolge loro sperando di porre fine a questa folle odissea che è diventata la routine dei pendolari lungo la fascia ionica. Basta solo anticipate la partenza da Crotone del treno regionale o posticipare la partenza del frecciarossa. Finora non è stato fatto, evidentemente c’è una volontà a voler sopprimere il convoglio».