Nella continua saga legale legata alla maxirissa dell’antivigilia di Natale a Piazza Santa Maria ad Nives alla Marina di Schiavonea di Corigliano-Rossano, un nuovo capitolo si è aperto ieri con il rilascio di Sofia Romana Falco. La donna, compagna del cittadino marocchino Monir Lobaudi, è ora libera, ma con l’ulteriore impegno di dover firmare presso la caserma dei carabinieri per tre volte a settimana.
Questo sviluppo segue l’analogo rilascio dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Gentile il 10 gennaio scorso, anch’essi soggetti all’obbligo di firma regolare. La situazione giudiziaria si era delineata quando i quattro protagonisti, insieme al marocchino Lobaudi, erano stati inizialmente arrestati dai carabinieri e incarcerati a Castrovillari. Pochi giorni dopo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari aveva convertito la detenzione in arresti domiciliari, convalidando così la misura restrittiva.
Il Tribunale del riesame di Catanzaro è stato coinvolto nel processo di appello per il rilascio dei fratelli Gentile. La stessa procedura è stata seguita anche per Sofia Romana Falco, che ha ottenuto la libertà tramite un provvedimento adottato dai giudici del Tribunale del riesame di Catanzaro.