TREBISACCE. E’ bello, è attraente, è comodo per la passeggiata e per ospitare eventi artistico- culturali e, ora che è stato illuminato di blu, è anche più accattivante e romantico, ma sicuramente non è utile e funzionale per la pesca e per i pescatori che invece ne devono stare alla larga perché a rischio di essere sanzionati.
Eppure, se vogliamo, il supporto alla pesca ed ai pescatori era la ragione prioritaria per cui, a cavallo delle due guerre mondiali, il Pontile di Trebisacce è stato progettato e, nel corso degli anni, è stato costruito e ricostruito, prima in legno, poi in ferro e da ultimo in cemento armato per continuare a sfidare la furia del mare e per confermarsi nella tradizione locale come uno dei più importanti marcatori identitari di una cittadina turistica ed a vocazione prevalentemente marinara.
E dire che per completarlo dopo il suo prolungamento, l’ampliamento e la messa in sicurezza mediante un’invalicabile ringhiera in acciaio, sono stati spesi oltre 240mila euro (esattamente 243.083,83 euro) derivanti da un finanziamento pubblico che inizialmente era di soli 50mila euro e che, da quanto si è saputo, è stato integrato fino a raggiungere quella importante cifra grazie ai buoni uffici interposti dall’On. Gianluca Gallo Assessore Regionale all’Agricoltura, alle Risorse Agroalimentari, alla Forestazione, alla Caccia e alla Pesca.
E, da quanto si evince dalla Delibera di Giunta n. 169 del 18.09.2023, la decisione di mettere la museruola al Pontile e cambiarne la destinazione d’uso stride fortemente tanto da essere addirittura incompatibile e fuori legge rispetto agli obiettivi della Misura 1.43 che mira a salvaguardare la sicurezza delle persone ma a favorire allo stesso tempo l’incremento e lo sviluppo sostenibile della pesca per la cui finalità è stato approvato e finanziato il progetto di riqualificazione e messa in sicurezza del Pontile.
“Tra gli interventi ammissibili relativi alla Misura 1.43 – si legge infatti nel Bando attraverso cui il Comune di Trebisacce ha beneficiato del finanziamento – vi è quella di migliorare le infrastrutture dei porti, dei luoghi di sbarco e del riparo per la pesca”. Sotto questo aspetto il Pontile è stato invece equiparato ad una piazza, con tanto di arredo e con un’illuminazione a led davvero bella e caratteristica, ma condizionato da una serie di divieti che rendono il Pontile off-limits per tutti tranne per chi ci vuole passeggiare in sicurezza.
Negli ultimi giorni tantissime persone, a dimostrazione che il Pontile è caro a tutti (prima di metterci mano si poteva intercettare il parere dei cittadini!), hanno utilizzato il web per esprimere legittimamente il proprio parere.Parere che è risultato molto variegato e anche divisivo, tra gli idealisti-romantici ed i realisti-pragmatici.
Per la cronaca va ricordato che il progetto originario di allungamento e ampliamento frontale del Pontile realizzato con l’utilizzo di circa 1milione di euro prevedeva, a seguire del primo finanziamento, risorse pubbliche aggiuntive tramite le quali realizzare, tra l’altro, una serie di piccoli pontili più bassi, galleggianti e ancorati allo stesso Pontile, che potessero consentire l’accostamento delle barche della piccola pesca per effettuare lo sbarco del pescato.
In effetti sono ormai un ricordo sbiadito i tempi in cui al Pontile accostavano diverse paranze e la gente, proveniente anche dai paesi
vicini, affluiva sul Pontile e nelle pescherie adiacenti per assistere allo sbarco e per acquistare pesce fresco che saltava dalle cassette che un tempo erano di legno.
Ora la pesca, soprattutto quella locale che per lunghi ha contribuito a sostenere l’economia locale, è in profonda in crisi e sono perciò in crisi i pescatori di Trebisacce che sognano da anni la realizzazione di un piccolo porto turistico- peschereccio e che, nel frattempo, devono sottostare a divieti che sono il frutto di Ordinanze ormai vecchie di oltre 20 anni e tenersi lontani da quello stesso Pontile che è stato realizzato proprio per agevolare il loro difficile e faticoso lavoro.
Pino La Rocca