CORIGLIANO ROSSANO. Quando l’impegno per l’educazione e la sovranità alimentare diventano anche educazione civica ed al decoro. Quando la formazione e la scuola diventano fucine di consapevolezza economica e di capacità imprenditoriale. Quando sollecitare a stare con i piedi nella propria terra produce anche bellezza e sviluppo eco-sostenibile. Continua il cambiamento dell’Istituto d’Istituzione Superiore (IIS) Majorana di Corigliano-Rossano: adesso si parte anche col vigneto della Scuola.
Un’altra ed importante porzione dei complessivi 18 ettari di terreno dell’azienda agricola dell’Istituto Tecnico Agrario (una delle dotazioni agrario-scolastiche più importanti nel Sud Italia) è stata sottratta, infatti, all’incuria, all’abbandono ed ai rovi. Con la messa a dimora del primo stock di barbatelle su una parte dei circa 6 mila metri quadri autorizzati all’Istituto dalla Regione Calabria è partita ufficialmente ieri (venerdì 2) quella che nei prossimi anni diventerà, come già accaduto per l’extravergine biologico e le proprie farine, con le serre idroponiche e con le proprie clementine Igp certificate, anche l’esperienza del proprio vino biologico.
Ad esprimere soddisfazione per questa nuova pagina che si apre per la comunità scolastica prima per complessità nella Regione Calabria è il Dirigente Scolastico Saverio Madera complimentandosi con i docenti e con gli studenti delle classi coinvolte. Ancora una volta – sottolinea – essi si sono dimostrati co-protagonisti di quella progressiva riappropriazione culturale prima ancora che didattica del proprio patrimonio identitario, agroalimentare ed agricolo ma anche fisico e geo-politico, trattandosi di spazi antistanti l’Istituto, rimasti fino ad oggi inutilizzati, degradati e brutti. Così intendiamo e facciamo scuola, senza oicofobia e facendo capire in concreto ai nostri studenti –conclude Madera – che è qui, nella loro terra, che possono e devono diventare professionisti ed imprenditori della nostra crescita e della nostra qualità della vita.
Lo stesso Dirigente ha avviato insieme al direttore dell’azienda agricola Francesco Filippelli la prima lezione laboratoriale tenutasi nei terreni scolastici in località Frasso alla presenza dei docenti Francesco Blaiotta e Giuseppe Rosati e dei diversi collaboratori tecnici. Attori della messa a dimora sono state le classi terze, quarte e quinte dell’agrario sia diurno che serale, per un totale di 100 studenti. E sempre loro sono stati i protagonisti dell’intera progettazione del vigneto in tutte le fasi: dallo scasso del terreno, al pareggiamento, allo squadro agrimensorio del terreno; operazioni eseguite con l’ausilio dei mezzi che il Majorana ha acquistato grazie al finanziamento complessivo di 350 mila euro riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ed inaugurati nelle scorse settimane alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo ufficializzando in quella occasione l’ottenuta autonomia dell’Istituto.
Tutti a bacca rossa, la maggior parte del vitigni messa a dimora – spiega il direttore Filippelli – sono Gaglioppo (70%). Sono stati impiantati, in misura ridotta, anche Merlot (15%) e Cabernet Sauvignon (15%). Le barbatelle sono state tutte impiantate su portainnesti americani per evitare l’attacco della fillossera, insetto che si nutre dell’apparato radicale della vite europea e per resistere ad agenti pedoclimatici come calcare attivo e siccità. Il sistema di allevamento adottato è quello del cordone speronato. Il mezzo ettaro da destinare a vigneto sarà distribuito oltre che sui terreni del Frasso anche su quelli di contrada Momena. L’avvio della produzione è prevista tra due anni; con una maturità produttiva tra il terzo e quarto anno.