Questa mattina il Tribunale di Castrovillari ha emesso la sua sentenza in merito al caso dell’incendio presso il noto locale “Lulapaluza” sul litorale costiero del rossanese. Gli imputati – Vincenzo De Marco, Massimiliano Mollo, Carmine Mascaro, Gaetano Visciglia e Gerardo Gallina – sono stati giudicati in composizione collegiale. Le accuse di estorsione sono state respinte perché il fatto non sussiste, mentre per l’incendio l’assoluzione è stata motivata per non aver commesso il fatto. De Marco e Mollo sono stati considerati presunti mandanti, mentre gli altri imputati sono stati identificati come gli esecutori materiali. Il processo, durato circa tre anni, ha visto numerosi testimoni e prove presentate. Nonostante le intercettazioni e le immagini di videosorveglianza, non è stato possibile identificare chiaramente i responsabili, poiché i volti delle persone riprese non erano visibili. Secondo l’accusa, l’incendio è stato appiccato con lo scopo di estorcere gli imprenditori ad abbandonare il bando comunale per un progetto in Viale Mediterraneo. Tuttavia, la mancanza di prove concrete ha portato alla decisione di assolvere gli imputati. Gli avvocati difensori (Francesco Formichella, Francesco Nicoletti, Aldo Zagarese, Gianluigi Zicarelli), hanno sottolineato la mancanza di prove incontrovertibili durante il processo. La sentenza, quindi, ha concluso un capitolo lungamente dibattuto, gettando luce su un caso controverso che ha tenuto banco nella comunità locale.