Ore di trepidazione nella maggioranza trasversale che sostiene l’attuale sindaco Stefano Mascaro. L’amministratore nomina Nicola Candiano, affidandogli maxi deleghe, quelle più importanti sostanzialmente: bilancio e urbanistica. Resta fuori per il momento l’ala Micciullo (gode del sostegno del segretario regionale Ernesto Magorno). Il parlamentare ha inteso convocare d’urgenza, proprio oggi, insieme al segretario della Federazione del Pd di Cosenza, Luigi Guglielmelli, il gruppo consiliare del Pd di Rossano e il segretario del circolo locale per definire il rapporto tra il gruppo e Mascaro. La riunione si terrà, alle 10 nella sede della Federazione di Cosenza. I Dem battono cassa, intendono conoscere le ragioni per cui un componente renziano, il più votato, sia rimasto fuori dal capitolo “rivendicazioni”, a beneficio anche di altri colleghi i cui appetiti sono stati soddisfatti. Sul punto il primo cittadino riferiva di aver tentato di contattare telefonicamente il Micciullo invano. A lui avrebbe voluto affidargli la delega di vice sindaco. Il problema vero è che il Pd continua a vivere di correnti e fazioni. E’ pericoloso il principio secondo il quale debbano indicare gli assessori il o i più votati di un partito o di un movimento. Un metodo che svilisce il ruolo delle segreterie e dei direttivi, aprendo il campo ai soliti portatori di voti. Un fenomeno questo che, ovviamente, non appartiene al solo Pd ma è diffuso un po’ in tutti i partiti. In attesa, dunque, degli esiti della riunione di oggi si lavora per l’attribuzione del settimo assessorato, a tutt’oggi rimasto vacante. I Democratici godono del supporto di quattro consiglieri comunali e oggi sono rappresentati in giunta da ben tre assessori: Flotta, Zagarese e Candiano. La pattuglia del Cci è invece rappresentato in consiglio da nove consiglieri e, nell’esecutivo si rinviene il solo nominativo dell’assessore De Simone, oltre al sindaco Mascaro. Sarà difficile a questo punto un’eventuale apertura nei confronti dell’area Micciullo, mancano gli spazi. A questo punto potrebbe porsi un problema di tenuta interna della maggioranza con forti contrazioni anche all’interno del Pd. La situazione è pertanto caotica. A Candiano sono state assegnate anche le deleghe alle politiche del territorio, recupero e riuso, pianificazione intercomunale, bilancio e programmazione, controllo e razionalizzazione delle spese, politiche fiscali e razionalizzazione dei tributi secondo i criteri di equità e leale collaborazione con i cittadini, gestione produttiva del patrimonio. Tra le indiscrezioni emerse nel corso della vulcanica giornata di ieri l’attribuzione della delega ai lavori pubblici all’ex presidente del consiglio comunale Vincenzo Scarcello, il quale, nonostante circolasse la voce della sua nomina pare non sapesse proprio nulla. La conferma della sua estraneità è arrivata nel pomeriggio di ieri quando dal Palazzo di Città giunge una nota nella quale si annuncia la nomina del solo Candiano. La vera bomba potrebbe scoppiare in casa “Cci”, il movimento ricondicibile al Consigliere regionale Giuseppe Graziano che, proprio ieri, aveva sottolineato la necessità di calcare i binari del rinnovamento, pur lasciando ampia libertà di manovra a Mascaro. Da più tempo il Consigliere Graziano ha manifestato perplessità circa la figura di Candiano, non per un fatto personale, ma semplicemente perché in passato ha svolto ruoli di primo piano nello scenario politico locale.