Dopo lunghi mesi di impegno e lavoro incessante, la città di Corigliano Rossano si prepara a rivivere la sua bellezza storica grazie al completamento dei lavori di restauro e riqualificazione di Via Garibaldi e della corte della Chiesa di San Marco. Danneggiati dall’impetuosa alluvione del novembre 2020, questi luoghi simbolo hanno ora recuperato il loro antico splendore, grazie a un progetto di recupero che ha visto la luce nel luglio 2023. Con la loro riapertura ufficiale avvenuta ieri, la comunità locale celebra non solo la ricostruzione delle strutture danneggiate, ma anche un ritorno alla vita quotidiana e alla rinascita del patrimonio culturale della città. In seguito ai danni causati dall’alluvione, che portarono al crollo del muro alla base della chiesa, interventi di somma urgenza furono intrapresi nel novembre 2020 grazie ai finanziamenti della Protezione Civile. Successivamente, dopo la firma di un protocollo d’intesa tra il Comune di Corigliano-Rossano e la Curia Arcivescovile, seguita da una gara di appalto e l’aggiudicazione dei lavori, è stato possibile dare il via alla completa ricostruzione e riqualificazione dell’area. Il progetto, del valore di circa 700 mila euro, finanziato attraverso il recupero di fondi della vecchia programmazione 2007-2013, è stato concepito per valorizzare non solo la Chiesa di San Marco ma l’intero contesto circostante. I lavori non si sono limitati alla costruzione di opere di contenimento lungo Via Garibaldi per sostenere la rampa di accesso alla chiesa, ma hanno anche incluso la sistemazione e il consolidamento della corte della chiesa stessa, oltre alla riqualificazione della viabilità comunale. Un aspetto fondamentale del progetto è stata la ricostruzione della pavimentazione, rispettando l’antica versione, nella parte che comprende lo slargo con la statua del leone, insieme a una nuova raccolta delle acque per prevenire futuri problemi simili. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla progettazione di un nuovo sistema di illuminazione, funzionale ad esaltare la bellezza dell’opera e garantire la sicurezza dei luoghi e dei residenti della zona.
La soddisfazione dell’amministrazione comunale
Il Sindaco Flavio Stasi si è espresso con grande entusiasmo riguardo al restauro della Chiesa di San Marc: «Dopo la frana del 2020, che rischiava di compromettere la bellezza e la storia del monumento, oggi possiamo dire che il luogo è tornato a vivere e addirittura più bello di prima. È stato compiuto un lavoro splendido, che ha restituito alla città un angolo prezioso. Il ripristino del muro, la pavimentazione fedele all’originale e le altre rifiniture hanno reso questo luogo un vero gioiello. È un orgoglio per noi trasformare un problema in un’opportunità di riqualificazione. Abbiamo lavorato con tempestività e sinergia con le istituzioni coinvolte, realizzando il progetto in tempi record. Sono grato alla comunità, all’Arcidiocesi e alla Sovrintendenza per la collaborazione». Alessia Alboresi, Assessore alla Cultura, ha condiviso entusiasticamente l’avanzamento della proposta di includere il complesso di San Marco di Corigliano Rossano nella lista del patrimonio dell’UNESCO. «È un progetto che nasce dall’impulso del Comune di Gerace, che ha presentato una candidatura per un percorso di cinque chiese basiliche, tra cui San Marco a Corigliano Rossano. Il 25 marzo avremo un primo incontro online con i sindaci delle cinque città coinvolte per coordinare gli sforzi e sostenere questa candidatura. Successivamente, avremo un evento dedicato con la Professoressa Nardi, esperta dell’UNESCO, durante la terza edizione di un importante festival culturale che si terrà a fine aprile. I requisiti per ottenere questo riconoscimento sono impegnativi, ma credo che con la collaborazione della comunità e delle istituzioni, possiamo raggiungere questo obiettivo». Marinella Grillo, Presidente del Consiglio Comunale, ha sottolineato l’importanza della recente riapertura della parte più antica e suggestiva di Rossano, coinvolta dal dissesto idrogeologico. «Questo momento rappresenta un passo significativo nella restituzione alla città della sua bellezza più antica. Gli interventi sono stati cruciali, non solo per risolvere problemi stradali legati al dissesto idrogeologico, ma anche per preservare la ricchezza storica sottostante. Sotto la superficie, si celavano cunicoli antichi, e abbiamo dovuto operare con grande cautela, utilizzando materiali altamente specializzati per evitare cedimenti strutturali. È stato un lavoro impegnativo, ma oggi possiamo finalmente riaprire al pubblico la parte più storica di questo monumento, che rappresenta un patrimonio prezioso per Corigliano Rossano e candidato all’UNESCO».