CASSANO. A seguito delle attività di disinsabbiamento con la draga comunale scaturite dall’ordinanza di protezione civile numero 46 del 2024 emanata dal Sindaco di Cassano all’Ionio Giovanni Papasso per fronteggiare il pericolo di inondazione causato dall’ostruzione del Canale Stombi, si rende noto che i lavori di spostamento della sabbia che ne ostruiva la foce sono terminati e che è stato ripristinato sia il normale deflusso delle acque che la navigabilità del canale medesimo.
«Il Canale degli Stombi – ha commentato il sindaco Giovanni Papasso – torna quindi navigabile giusto in tempo per le festività pasquali. In ogni caso è giusto che, in particolare i possessori di barche con pescaggio profondo (barche a vela), di porre la massima attenzione nelle manovre di entrata e uscita dal Canale Stombi poiché a mare potrebbero essere presenti localizzati banchi di sabbia che riducono la profondità di pescaggio e potrebbero nell’eventualità creare qualche problema».
L’ordinanza con la quale erano stati autorizzati i lavori si era resa necessaria poiché il cattivo tempo e le mareggiate di fine febbraio avevano ostruito il cono di atterraggio dello Stombi ostacolando il normale e corretto esercizio della navigabilità del canale rendendo impossibile la navigazione. Ma, soprattutto, l’“effetto tappo” creato dalla sabbia ha avuto come conseguenza l’innalzamento del livello delle acque nelle darsene e nei vari complessi residenziali dei Laghi di Sibari che, in alcuni punti, aveva già superato quello delle banchine interne nonostante la chiusura delle porte vinciane che separano i Laghi dal mare. Così era stata emanata l’ordinanza di protezione civile grazie alla quale erano subito partiti i lavori di disinsabbiamento con la draga e, oggi, dopo meno di un mese la situazione è stata risolta e tutto è tornato alla normalità. Residenti, diportisti e turisti, dunque, potranno usufruire delle proprie barche e navigare dai Laghi verso il Mar Ionio e viceversa sin da subito e con un tempismo perfetto per le festività di Pasqua e Pasquetta.