ALTO JONIO. Cambiano gli strumenti ma la musica è sempre la stessa. Tradotto e trasferito sui binari significa che, con l’arrivo sulla Jonica dei nuovi treni ibridi HTR.412 prodotti dalla Hitachi Rail per Trenitalia che hanno fatto il loro esordio lunedì 25 marzo, (nella foto presso la Stazione di Trebisacce) cambia la tipologia degli Intercity, che ora possono viaggiare con triplice alimentazione (elettrica, diesel e batterie) contribuendo così alla transizione energetica, ma non cambia affatto la destinazione finale dei treni che rimane sempre la Puglia.
Questo perché Trenitalia, rimanendo con l’occhio attento solo al mercato e alla logica del costo-beneficio, continua a fare due pesi e due misure e, con l’irresponsabile acquiescenza dei governi regionali che si sono succeduti e anche degli strabici parlamentari della Sibaritide, in barba al progresso e alle nuove tecnologie, continua a generare figli e figliastri.
Quello che consentiva un tempo ormai remoto il mitico intercity-notte Crotone-Milano trasportando, senza cambi, verso Bologna, Milano e Torino carovane di passeggeri provenienti dai centri dello Jonio e unendo così il Belpaese, non riescono a farlo i nuovissimi treni ibridi il cui esordio, avvenuto appunto il 25 marzo scorso, è stato salutato, con una buona dose di enfasi, come giornata storica.
E sorprende non poco il fatto che la stessa giornata sia stata enfatizzata anche dall’Associazione “Ferrovie in Calabria” che di treni se ne intende e che da diverso tempo aveva annunciato che, una volta superata la questione tecnica della lateralità delle porte dei vecchi convogli, si sarebbe arrivati alla riesumazione del mitico Crotone-Milano di cui ormai non si parla più, o di qualcosa di simile che, attraverso un semplice sgancio e aggancio (a Taranto e a Piacenza) dei vagoni diretti a Bologna, Milano e a Torino, consentiva ai passeggeri provenienti dalla Magna Grecia di rimanere nel loro posto a sedere, o nella loro cuccetta.
Trattamento ben diverso, invece, quello riservato da Trenitalia ai treni-merci che, partendo dal Porto di Gioia Tauro carichi di containers, viaggiano veloci e senza soluzione di continuità verso le città del centro-nord. Trattamento migliore, insomma, per le merci che per le persone! In realtà la solita propaganda politica ha fatto sapere che, con l’avvio a giugno del calendario estivo, i nuovi treni Blues andranno oltre Taranto e raggiungeranno Bari e Lecce.
Ma, con tutto il rispetto per queste due importanti città pugliesi, la percentuale di utenti che dalla Calabria Jonica si muove sui treni, è per il 90% diretta al centro-nord e non a Bari o a Lecce. Per fortuna – è proprio il caso di dirlo – che a vincere l’isolamento ferroviario della fascia Jonica ci pensano gli autobus privati che, con gli stessi tempi, a costi più vantaggiosi e senza soluzioni di continuità, collegano quella che è stata la mitica Magna Grecia a Bologna, Milano, Torino… e all resto dell’Italia.
Pino La Rocca