L’ombra della mancata erogazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) si addensa sul Consorzio di Bonifica dei Bacini dell’Alto Ionio Cosentino, dove alcuni lavoratori hanno sollevato gravi accuse di mancata ricezione delle somme spettanti loro dopo il pensionamento. Tra i casi più eclatanti, emerge la vicenda di D.C.B., un lavoratore settantunenne che ha presentato una denuncia querela nel 2022, ma ad oggi non ha ancora ricevuto risposte soddisfacenti. Questo silenzio e inerzia istituzionale hanno spinto D.C.B. a cercare giustizia attraverso l’intervento legale dell’avvocato Umberto Diaco, il quale ha richiesto un’audizione presso il procuratore del tribunale di Castrovillari. Si tratta di un passo significativo verso la risoluzione di una controversia che ha segnato la vita di diversi ex dipendenti del consorzio.
Di fronte a questo scenario, diventa urgente un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti al fine di garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati e che situazioni simili non si ripetano in futuro. La vicenda di D.C.B. è solo una delle tante storie di lavoratori che si trovano in una situazione di vulnerabilità economica a causa della mancanza di tutela da parte dell’ente datore di lavoro. Il Consigliere regionale Davide Tavernise ha presentato un’interrogazione al presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. Il grillino ricorda come nel corso delle audizioni della Sesta Commissione consiliare “Agricoltura e Foreste, Consorzi di Bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili”, è emerso che i Consorzi non hanno accantonato i fondi TFR per i lavoratori e non hanno versato i contributi INPS previsti.
L’Assessore all’Agricoltura ha dichiarato la volontà politica di intervenire con un contributo di 3 milioni di euro per il pagamento delle spettanze arretrate e dei TFR maturati dai lavoratori dei Consorzi di bonifica andati in pensione. Diverse testimonianze di lavoratori e familiari hanno evidenziato i gravi disagi causati dal mancato pagamento del TFR. Si tratta di una situazione che compromette la sicurezza economica dei lavoratori pensionati, creando difficoltà nel sostenere spese mediche e nell’assicurare il prosieguo degli studi dei propri figli. Il Consigliere Tavernise chiede di sapere quali iniziative intendano essere assunte per garantire i diritti dei dipendenti degli undici Consorzi di bonifica soppressi andati in pensione. In particolare, si chiede di assicurare che il Consorzio di Bonifica della Calabria o le gestioni liquidatorie degli ex Consorzi di bonifica corrispondano il TFR ai lavoratori posti in quiescenza nei tempi previsti dalla legge, garantendo così un trattamento equo e tempestivo.
Una risposta
Mi trovo nella stessa situazione vorrei contattare l’avv. Umberto Diaco poiché anch’io ho una querela che il procuratore non ha dato corso giudiziario.