Per molti anni, a Rossano le parole tassì e taxi erano sconosciute, al loro posto si utilizzava l’espressione “macchine a noleggio” e tutti capivano che ci si riferiva a quelle che stazionavano in Piazza Matteotti ad aspettare la clientela. Infatti, poiché la motorizzazione di massa arrivò a Rossano sul finire degli anni Sessanta, più tardi rispetto alle zone industrializzate del Paese, per gli spostamenti era necessario ricorrere alla “corriera”, detta anche “postale”, che faceva sosta in Piazza Steri, mentre invece, chi poteva concedersele, aveva a disposizione le auto da noleggio, i taxi.
D’altra parte, il salto dalla “carrozza del Pitisso” al riuscire a viaggiare comodamente e velocemente con l’auto da noleggio rappresentò sicuramente un cambiamento significativo. Prima di allora possedere un’auto privata era una prerogativa solo dei nobili e dei grandi proprietari. Il barone Nicola Cherubini, infatti, nel 1947 addirittura gareggiava alle corse automobilistiche, con la sua Fiat 508 C Mn preparata da Sabatino Paganelli di Napoli, partecipando alla Sorrento Sant’Agata e con la Fiat Stanguellini 1100 Ala d’oro, sempre preparata da Paganelli, vinceva il Gran Premio di Napoli.
In Piazza Matteotti stazionavano in attesa dei clienti tanti taxi. Lì c’era pure un ufficietto con un numero telefonico, il 5887, per poter prenotare a distanza il servizio.
Pasquale Mancuso, Alaggio, Giovannino Smurra, Provenza, Alfonso Ottone, i fratelli Catapano (Vavusi), Bruno Pirillo, Fifino Muraca, Pietro Pirillo e il fratello Agostino, Mincuzzo Muraca (u cucchieri), i fratelli De Marco, sono alcuni dei nomi dei titolari della licenza dei taxi di allora e di sicuro ce ne erano anche altri che oggi sfuggono alla memoria in quanto si sta parlando di fatti che risalgono a più di mezzo secolo fa.
Comunque per questa attività c’era mercato: verso Rossano – sede del tribunale, del vescovado, del comando dei carabinieri, dell’ospedale, della Cassa Mutua e di tanti uffici importanti che servivano tutto il circondario – e da Rossano verso Cosenza, capoluogo della provincia con uffici ancora più importanti. Poi c’erano da garantire i collegamenti con lo Scalo, con la stazione ferroviaria e i viaggi di piacere. Le mamme, terminate le scuole, si consorziavano e prenotavano il servizio mattutino Rossano Centro – Lido Sant’Angelo e ritorno in modo da far fare almeno quindici giorni “di mare” ai figli. E così la mattina il noleggiatore girava per le strade di Rossano per caricare a bordo mamme e figli da portare al lido di Giofrè, spesso, per risparmiare, in sovrannumero rispetto alla capienza del mezzo e con i figli accovacciati sulle ginocchia delle stesse mamme per recuperare spazio in modo che poi al rientro a casa per il pranzo si faceva un altro bagno, ma di sudore. Poiché l’autostrada si fermava a Napoli, e in un momento successivo a Salerno, non mancavano nemmeno i viaggi con auto a noleggio verso queste città, dove tra l’altro si poteva accedere a servizi ferroviari più comodi rispetto a quelli in partenza da Rossano.
A fronte delle due, tre macchine per famiglia oggi esistenti bisogna considerare che la Fiat 600, che al Nord aprì per prima la strada alla motorizzazione di massa, esordì nel marzo del 1955 e costava 590.000 lire, una cifra importante per le tasche di allora pensando che in quegli anni gli stipendi si aggiravano intorno alle 30.000 lire mensili.
Comunque invogliò gli uomini a conseguire la patente di guida anche se ormai in età matura. Infatti a fronte della patente di guida che oggi si acquisisce a diciotto/diciannove anni a quell’epoca tanti si “patentarono” a quarant’anni, appunto quando pure per loro si aprì la possibilità di acquistare l’auto. La patente però era una questione di soli uomini e destava stupore d. Giuseppina Pisani che era l’unica donna che si vedeva circolare per le strade di Rossano alla guida della sua Fiat 600.
Le auto da noleggio continuarono a vivere ancora dopo gli anni ’60 e se oggi non si vedono più a Piazza Matteotti bisogna riconoscere che pure loro hanno fatto parte di quelle pagine di storia cittadina vissuta dalla “gente comune” che ha contraddistinto la vita del popolo rossanese nella seconda metà del Novecento.
I racconti di Martino A. Rizzo ~ ogni mercoledì su I&CMartino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili. |
2 risposte
Gentile Sig. Martino Rizzo, nell’elenco dei “noleggiatori” ha dimenticato uno tra i più conosciuti e anziani, credo. Mi riferisco ad Alfredo Zumpano. Effettivamente all’epoca erano tanti e questo nome le sarà sfuggito.
Lo ricordo bene. La zia Aurora mi regalava ogni estate la vacanza al mare. Il nostro noleggiatore era il signor Smurra. L’auto era una 1400 fiat. Tra i sedili anteriori e quelli posteriori c’era una fila di strapuntini su cui sedevamo noi bambini, una quantità di scatole e bottiglie per l’irrinunciabile pranzo in spiaggia. Gli stabilimenti vennero anni dopo. A qualche decina di metri dalla battigia c’erano solo le cabine per cambiarsi.