Un nuovo capitolo nella storia della musica prende vita a Corigliano Rossano. Da novembre 2024, il Conservatorio di Cosenza apre le sue porte a Corigliano Rossano, offrendo un’opportunità senza precedenti per gli appassionati di musica. Questa sede distaccata rappresenta non solo un’importante svolta culturale, ma anche un passo fondamentale verso l’accesso alla formazione musicale di alto livello, eliminando la necessità di lunghi viaggi fino al capoluogo. Circa 500 gli studenti costretti al solito via-vai. E da oggi con l’avvio di corsi propedeutici si potrà porre la parola fine. La presentazione si è tenuta questa mattina, presso la Biblioteca Pometti di Corigliano. La cerimonia ha visto la partecipazione del direttore del Conservatorio, Francesco Perri, del vicedirettore Emanuele Cardi, del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, del vice Maria Salimbeni, dell’assessore alla cultura Alessia Alboresi e di Giovanni Soda, dirigente del dipartimento di programmazione del Comune di Corigliano Rossano. L’obiettivo principale dell’evento è stato quello di illustrare le modalità di accesso e le finalità di questa iniziativa che offre ai giovani residenti la possibilità di accedere a corsi formativi di alto livello direttamente nella propria città. Il sindaco Flavio Stasi ha espresso soddisfazione per questo importante passo avanti per la cultura locale, sottolineando gli sforzi compiuti per rendere accessibili corsi di formazione di qualità sul territorio. Ha evidenziato che questa nuova opportunità offerta dal Conservatorio di Cosenza rappresenta un ulteriore traguardo per la città, dimostrando il suo impegno verso una crescita culturale e formativa. La creazione di questa sede distaccata del Conservatorio di Cosenza permetterà ai giovani talenti di Corigliano Rossano di accedere a corsi di studio musicali di alto livello, senza la necessità di spostarsi in altre città. Questo non solo favorirà lo sviluppo delle loro capacità artistiche, ma contribuirà anche a rafforzare l’identità culturale della comunità locale.
Una nuova prospettiva culturale per Corigliano Rossano
Oneri zero per l’ente comunale
Giovanni Soda, dirigente del dipartimento di programmazione del Comune di Corigliano Rossano, ha delineato il processo graduale che sta portando alla creazione della sede distaccata del Conservatorio di Cosenza nella città. Soda ha spiegato che il Conservatorio ha avviato il procedimento per ottenere l’autorizzazione dal Ministero della Cultura per aprire la sede distaccata a Corigliano Rossano, che sarebbe la prima nella storia della città. Anche se i tempi amministrativi sono ancora incerti, si è deciso di procedere per tappe, iniziando con l’offerta dei corsi propedeutici. Il Comune ha accolto positivamente la proposta del Conservatorio di ospitare i corsi propedeutici, confermando l’accordo di collaborazione precedentemente stipulato. Il bando per l’iscrizione ai corsi propedeutici è già stato aperto e scadrà entro il 31 maggio. Si attende con fiducia una buona affluenza di ragazzi interessati a frequentare i corsi, considerando l’importanza di avere un’istituzione prestigiosa come il Conservatorio direttamente nel territorio. Soda ha sottolineato che l’arrivo del Conservatorio rappresenta un importante servizio per i giovani, che potranno evitare di dover viaggiare fino a Cosenza per studiare musica e magari trasferirsi lì. Inoltre, ha chiarito che tutti gli oneri relativi alle attività della sede distaccata saranno a carico del Conservatorio, rendendo l’accordo di collaborazione vantaggioso per l’ente comunale. Per quanto riguarda gli interventi necessari per adeguare i locali destinati alla sede distaccata, Soda ha precisato che si tratta di interventi minimi, come l’insonorizzazione di alcuni ambienti, e che saranno a costo zero per l’ente comunale. Questi interventi sono stati candidati nel programma operativo nazionale per le città medie del sud, che è attualmente in fase di valutazione. L’obiettivo finale è quello di rafforzare il presidio culturale nel centro storico di Corigliano Rossano, valorizzando il magnifico complesso dei padri riformati, un punto importante dell’identità e della cultura della città.