TREBISACCE. Mare, lungomare e zona sottostante il rilevato ferroviario irraggiungibili a piedi perché quasi tutti i sovrappassi ferroviari risultano off-limits per i pedoni. Motivo per cui, se hai la macchina, puoi recarti nella zona sotto-ferrovia perché vi abiti, oppure per andare al mare a fare il bagno o al lungomare per la passeggiata, se invece sei appiedato, come buona parte dei cittadini, devi armarti di coraggio e, se vuoi fruire della spiaggia o del lungomare, oppure abiti sotto ferrovia, devi sobbarcarti a un lungo percorso alternativo, perché i due cavalcavia pedonali sono interdetti e sono state vane finora le istanze, le sollecitazioni, le pressioni e le proteste rivolte da più parti all’ente comunale.
Come del resto l’Autostazione, finita da alcuni anni ma mai inaugurata e oggetto, peraltro, di sequestro e contenzioso giudiziario. Il secondo cavalcavia, altrettanto centrale, che sorge in corrispondenza del parcheggio di “Piazzale Barletta” (nella foto), è chiuso al traffico pedonale dal 4 febbraio 2024 (circa 4 mesi) per un intervento finanziato all’interno del Piano Nazionale di “Riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” la cui Delibera, datata 26 aprile 2022, è stata approvata dall’allora Commissario Straordinario Dr. Carlo Ponte.
Si tratta di un progetto ambizioso e lungimirante, redatto da un pool di Tecnici tra cui, quale RUP l’Arch. Egino Orlando e quale Direttore dei Lavori l’Ing. Marianna Milillo, destinatario di circa 775mila euro di risorse pubbliche da utilizzare per recuperare e valorizzare n. 3 aree urbane degradate tra cui, appunto la “zona C” relativa alla piccola (circa 600 mq.) ma centrale area-parcheggio di “piazzale Barletta”, ivi compreso – si spera – il recupero e la riqualificazione dello stesso cavalcavia pedonale che oggi, anche a causa della mancata manutenzione, oltre che ripido e molto simile alle montagne russe, risulta malconcio, in pessimo stato e perciò pericoloso per l’incolumità pubblica.
Certo Trebisacce, che negli ultimi anni ha subìto più commissariamenti, in quanto ad emergenze da affrontare non si fa mancare niente, ma oggi, oltre al problema del passaggio a livello in pieno centro che si trascina ormai da anni, ha un’urgenza in più ed è costituita dalle condizioni pietose in cui versano i cavalcavia realizzati a suo tempo da RFI e frutto di scelte imposte al Comune e mai condivise dalla gente perché i sovrappassi rappresentano altrettante pericolose barriere architettoniche nella continuità territoriale tra il sopra ed il sotto-ferrovia.
Pino La Rocca