L’assurda vicenda del tribunale di Castrovillari, tra bugie, dati falsati, ipocrisia e omertà. Il tribunale di Castrovillari venne costruito intorno agli anni 2000 per servire un bacino di utenza di circa 120.000 abitanti. Tuttavia, con l’accorpamento del tribunale di Rossano nel 2012, l’utenza del tribunale raddoppiò, passando da 120.000 a 252.000 abitanti. Questo aumento drammatico nella domanda di servizi giudiziari avrebbe dovuto mettere in allarme le autorità competenti e spingere verso l’idea di evitare la chiusura dell’ex tribunale di Rossano.
Invece, un gruppo di lavoro del Ministero della Giustizia attribuì all’allora presidente del tribunale di Castrovillari, Caterina Chiaravalloti, un’affermazione quanto meno sorprendente: “Il presidente ha, peraltro, evidenziato che la sede dell’ufficio accorpante possiede locali ADDIRITTURA SOVRABBONDANTI rispetto alle necessità conseguenziali all’accorpamento dei due uffici giudiziari di Castrovillari e Rossano”. Questo giudizio, rilasciato nel periodo 2011/2012, risulta oggi quasi grottesco alla luce dei problemi di spazio che hanno afflitto il tribunale.
Come se ciò non bastasse, una nuova relazione del Ministero della Giustizia, derivante da un’ispezione condotta tra il 2014 e il 2018, evidenziava una realtà ben diversa: “Quanto agli spazi, il Palazzo di Giustizia, progettato per i soli uffici giudiziari di Castrovillari, avrebbe rilevato il proprio limite con l’entrata in vigore del decreto legislativo 155/2012 e il conseguente accorpamento del tribunale e della procura della repubblica di Rossano”. Questo rapporto ammetteva finalmente ciò che molti avevano già intuito: il tribunale di Castrovillari, progettato per un’utenza molto inferiore, non poteva sostenere il carico di lavoro aggiuntivo derivante dall’accorpamento. Tant’è che da anni si pensa a un ampliamento!
Su queste palesi ed evidenti contraddizioni il senatore Ernesto Rapani nel maggio del 2023 fece una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Nordio (https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=19&id=1375325) dei cui esiti non si ha traccia.
Oggi rispunta la necessità di ampliare il tribunale di Castrovillari (https://informazionecomunicazione.it/ampliamento-del-tribunale-di-castrovillari-parere-entro-il-15-giugno-decisivo-il-voto-del-consiglio-comunale/).
Ho sempre considerato questa questione una bugia di Stato, su cui si doveva concentrare la massima attenzione da parte di tutti. Tuttavia, molti hanno preferito mantenere un profilo basso, pensando scioccamente che la “fusione” fosse sufficiente per riavere un presidio nella Jonio. Invece, ho sempre sostenuto che doveva prevalere la questione morale: lo Stato ha sbagliato e deve rimediare. Ma si è preferito portare avanti la cultura del “cappello in mano”. E questi sono i risultati. Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia dell’ex parlamentare Enrico Buemi, scomparso tragicamente in un incidente, che fu l’unico a portare in Parlamento la questione delle “carte false”.
Vedremo se durante questa campagna elettorale a Corigliano Rossano qualcuno avrà il coraggio di affrontare quella che considero una vergogna di Stato. Questo in rispetto a tanti operatori di giustizia che hanno visto la loro vita cambiare improvvisamente a causa di decisioni astute e prive di logica. In Calabria è stato chiuso un solo tribunale: quello di Rossano. Spero che l’intera classe politica locale, senza divisioni, si unisca in una battaglia non solo per la riapertura del presidio, ma anche per una questione di dignità territoriale. Non possiamo tollerare che organi dello Stato abbiano mentito: è una questione di principio e di rispetto verso il nostro territorio. Non possiamo passare per idioti.
Matteo Lauria – Direttore I&C