REGGIO CALABRIA. Anche solo immaginare che l’attraversamento dello Stretto fra Reggio e Messina possa essere più conveniente in traghetto, in termini di costo e di tempo, appare delirante. Si potrebbe comprendere una obiezione ideologica a quella che sarà l’opera più grande, imponente e – soprattutto – funzionale mai realizzata in Italia, ma contestare la oggettiva utilità del futuro Ponte tra Calabria e Sicilia appare davvero incredibile. Si ridicolizzano così i disagi che i cittadini vivono ogni giorno e, soprattutto, si vogliono negare le straordinarie ricadute sociali, turistiche ed economiche che deriveranno dalla realizzazione di questa infrastrutture epocale per il Mediterraneo e per l’Europa.
Farsi un giro in traghetto da escursionista è un conto, vivere i problemi quotidiani di pendolari, malati e lavoratori che ogni giorno sono costretti a passare buona parte della propria giornata in mare tra Calabria e Sicilia è un’altra cosa. Sostenere che il Ponte sia un’opera totalmente inutile solo perché il viaggio solitario della segretaria PD è durato venti minuti (dall’imbarco allo sbarco del traghetto) lascia disarmati non tanto per una legittima contrapposizione tout-court ad una buona idea del Governo, ma perché evidentemente, non si ha davvero nulla da dire contro questa opera. I dati dicono altro.
Lo studio della Società Ponte sullo Stretto ha mostrato che la realizzazione dell’opera è in grado di
contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli aspetti economici sia quelli ambientali.
In particolare, i principali indicatori sintetici rappresentano un Valore Attuale Netto Economico (VANE) di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e un Tasso interno di rendimento economico (TIRE) del 4,51%.
Non solo. Nel quadro della riduzione dei tempi di attraversamento, il Ponte – si legge sempre nel Report – rappresenta lo strumento che ha il compito di dare continuità a strade e ferrovie e al tempo stesso di valorizzare la portualità. Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, aperto a treni e auto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, è la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del Continente – evidenzia la Stretto di Messina.
Inoltre, in quanto parte della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), nell’ambito del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, esso rappresenta – conclude Marti – una tessera del mosaico trasportistico nazionale ed europeo, che rende sostenibile il prolungamento del sistema di alta velocità/capacità ferroviaria nazionale ed europeo in Calabria e in Sicilia.
Comunicato stampa