Un importante incontro si è tenuto questa mattina al Castello Ducale di Corigliano, organizzato dall’Unpli (Unione Nazionale Polizia Locale d’Italia), focalizzandosi sulla gestione dei rifiuti e sull’uso delle fototrappole. Questi dispositivi, sempre più utilizzati per contrastare l’abbandono illegale dei rifiuti, sono stati al centro delle discussioni tra esperti del settore e autorità locali. L’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore dell’Unpli e del Comandante della Polizia Municipale di Corigliano Rossano Luigi Greco, che ha illustrato nel dettaglio le strategie e i risultati ottenuti grazie all’implementazione di queste tecnologie. Il sistema delle fototrappole è stato introdotto da alcuni anni e ha mostrato risultati promettenti nel contrastare l’abbandono dei rifiuti. Il Comandante Greco ha sottolineato come queste tecnologie abbiano migliorato significativamente le modalità operative della polizia locale. Le fototrappole, dispositivi installati in punti strategici per rilevare e registrare attività illecite, hanno permesso di identificare e sanzionare i trasgressori con maggiore efficacia. Il Comandante ha evidenziato che, oltre all’attività repressiva, è fondamentale promuovere un senso civico tra i cittadini. «L’attività di controllo e repressione è essenziale, ma senza un forte senso civico da parte della comunità, non possiamo ottenere risultati duraturi», ha affermato. Inoltre, la Polizia Municipale è impegnata in continui aggiornamenti e formazioni per rimanere al passo con le novità legislative e migliorare l’efficacia delle operazioni. La formazione del personale è determinante per garantire che gli agenti siano informati sulle normative vigenti e possano operare al meglio delle loro capacità.
Raccolta differenziata e criticità
Incertezza normativa sull’uso delle fototrappole
Alla convegno ha partecipato Massimiliano Mancini, Segretario Generale dell’Unione Polizia Locale Italiana e direttore responsabile di Etica Societas, che ha delineato chiaramente gli adempimenti legali per i comuni nell’utilizzo di fototrappole, droni e altri dispositivi di sorveglianza. Mancini ha spiegato che c’è una grande incertezza normativa in Italia riguardo l’uso di questi strumenti di sorveglianza. «Si crede erroneamente che il fine giustifichi i mezzi. Ma non è così: nessun mezzo è legittimo se viola la legge», ha affermato. Ha sottolineato che la videosorveglianza deve rispettare le norme europee sulla protezione dei dati, non per limitare l’attività della polizia, ma per garantire che le prove siano raccolte in modo legittimo e che la privacy dei cittadini sia rispettata. In Calabria, e in molte altre regioni italiane, diverse sanzioni amministrative sono state dichiarate nulle a causa di irregolarità normative. Mancini ha evidenziato che «molte amministrazioni sono state multate dal Garante della Privacy, e queste sanzioni gravano sui bilanci comunali». Ha inoltre messo in guardia contro l’uso di dispositivi non conformi agli standard di sicurezza, che possono portare alla diffusione illecita di immagini personali su internet. Mancini ha criticato la scarsa considerazione della normativa sulla protezione dei dati da parte degli enti pubblici italiani, osservando che «l’Italia è il secondo paese in Europa per numero di sanzioni, molte delle quali riguardano enti pubblici». Ha evidenziato la necessità per le amministrazioni di effettuare valutazioni di impatto, installare cartellonistica adeguata, e garantire che tutti i requisiti normativi siano rispettati.
L’importanza della professionalità
L’uso corretto delle fototrappole e degli altri strumenti di sorveglianza richiede professionalità e competenza. «Non basta installare i dispositivi: è fondamentale che siano gestiti in conformità con le norme, e che i responsabili siano adeguatamente formati», ha affermato Mancini. Ha inoltre sottolineato l’importanza di avere un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) competente e indipendente. Il segretario ha concluso il suo intervento con un appello alla legalità, invitando le amministrazioni a rispettare rigorosamente le normative per evitare sanzioni e proteggere i diritti dei cittadini. «Non possono essere illegali gli enti che dovrebbero per primi tutelare la legalità», ha dichiarato, ribadendo l’importanza di un approccio conforme e trasparente nell’uso di tecnologie di sorveglianza. Giuseppe Izzo, Vicepresidente vicario Unpli ha illustrato il notevole sviluppo e l’importanza della sua associazione, nata nel 2018 con l’obiettivo principale di fornire formazione ai piccoli comandi della polizia locale. Attualmente, l’Unpli conta tra i 1500 e i 2000 tesseramenti annui, dimostrando una crescita costante su scala nazionale. «La nostra associazione si dedica principalmente alla formazione nei piccoli comandi», ha spiegato Izzo. Con esperienza diretta come comandante di un comune di 5.000 abitanti, Izzo ha sottolineato le sfide che affrontano gli agenti in questi contesti e l’importanza di un supporto formativo continuo. Izzo ha criticato la scarsa attenzione che alcuni comuni dedicano alla formazione degli agenti, nonostante l’importanza cruciale di questa preparazione. «Spesso gli agenti si trovano ad operare senza una formazione adeguata, il che può portare a critiche ingiustificate da parte dei cittadini», ha affermato. Ha chiarito che Unpli si impegna a migliorare questo scenario, fornendo competenze necessarie per affrontare vari aspetti del lavoro di polizia, dalla gestione degli incidenti stradali alle deleghe della procura.