Nello specifico è stata disposta la misura degli
arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori e di un dirigente medico-docente universitario dell’A.O.U. “Renato Dulbecco” di Catanzaro, nonché la misura interdittiva della
sospensione dai pubblici uffici/servizi nei confronti di tredici pubblici ufficiali (fra cui il medico- docente universitario sottoposto anche alla misura degli arresti domiciliari) dipendenti, rispettivamente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, dell’A.O.U. “Renato Dulbecco” di Catanzaro, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria e dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, nonché, uno degli indagati, anche consigliere comunale di un Comune della provincia di Catanzaro.
L’indagine ha scoperto presunti episodi di corruzione, con tangenti promesse o versate ai funzionari pubblici in cambio di favori illeciti agli imprenditori coinvolti. Tra i reati ipotizzati figurano anche falsificazioni e frodi nelle procedure di selezione del personale e nella distribuzione dei fondi per incentivi tecnici.
Un caso particolarmente grave riguarda un dirigente medico dell’ex A.O.U. “Mater Domini”, accusato di aver percepito illecitamente indennità economiche per un contratto esclusivo mentre lavorava segretamente in due cliniche private. Le indagini hanno portato anche al sequestro di beni per un valore di circa 530.000 euro.
L’inchiesta è ancora nella fase preliminare e il sistema sanitario calabrese resta sotto stretta osservazione per ulteriori sviluppi.