Siglato il patto volto a potenziare e ammodernare le infrastrutture universitarie. Oggi i rettori delle Università Calabresi Aldo Quattrone (Unicz), Pasquale Catanoso (Unirc), Gino Mirocle Crisci (Unical) e Salvatore Berlingò (Università per Stranieri) hanno sottoscritto assieme al Presidente Mario Oliverio il documento sul quale sarà costruita l’intesa sul progetto strategico “CalabriAltaFormazione”.
Il piano nasce dalla sinergia tra alcune linee di intervento contenute all’interno del Por 2014-2020 per un totale di 128 milione di euro a disposizione che si pone come obiettivi strategici, l’incentivazione dello sviluppo di servizi di incubazione e di supporto alla nascita e al consolidamento di spin off e start up innovative e il rafforzamento dei percorsi di specializzazione e dottorato e la mobilità internazionale dei ricercatori.
Le stime sui risultati attesi nel medio periodo parlano di un +8% nel tasso di istruzione universitaria, +20% di giovani ricercatori nel sistema regionale, +15% di aziende che fanno ricerca e sviluppo in collaborazione con un soggetto esterno, +8% di imprese in settori innovativi e +30% di risorse destinate a borse di studio.
La misura, che va a innestarsi in un complesso di piani strategici finalizzati ad incrementare la formazione professionale e la capacità di assorbimento da parte del mondo delle imprese calabresi, prende le mosse dai dati negativi del comparto universitario italiano e calabrese. Come il calo del 30% del numero di immatricolati in Calabria nell’anno accademico 2014-2015 rispetto al 2003-2004. Inoltre, ogni 100 studenti calabresi che nel 2014/15 si sono iscritti in atenei della propria regione, altri 54 si sono iscritti in altri atenei italiani. Inoltre, il dato sull’occupazione nei primi tre anni dalla laurea di studenti di atenei calabresi è sensibilmente minore rispetto alla media nazionale: 57% contro il 68%. A questi dati, si aggiungono gli indicatori nazionali che riferiscono di come le sovvenzioni statali alle università italiane siano in costante calo dal 2009 a questa parte, con una diminuzione ancor più evidente per gli atenei del Sud.