La stagione estiva è arrivata, e con essa le aspettative di un boom turistico che dovrebbe sostenere l’economia locale per buona parte dell’anno. Tuttavia, quest’anno, la costa di Rossano sta affrontando una crisi che richiede un intervento urgente. Con pochissimi stabilimenti balneari operativi e una migrazione serale della maggior parte dei cittadini verso Schiavonea, il tessuto economico e sociale di Rossano rischia di subire gravi conseguenze.Gli operatori turistici dell’area urbana di Rossano si trovano in una posizione precaria. In un territorio che vive di turismo estivo, limitato ai canonici 30-40 giorni più gettonati, la mancanza di presenze è un problema che non può essere ignorato. Gli operatori hanno il diritto di incassare e vedere fruttare il proprio lavoro. Non si tratta solo di un diritto economico, ma di una questione di sopravvivenza per molte attività locali che dipendono integralmente dalle entrate estive. Se da un lato è positivo che Schiavonea attragga visitatori e cittadini, dall’altro questa situazione crea un forte squilibrio. Il fenomeno potrebbe portare a un abbandono progressivo della costa rossanese, aggravando una situazione già critica. Schiavonea non deve diventare un’alternativa esclusiva, ma piuttosto un complemento a un’offerta turistica diversificata che includa anche Rossano. La dispersione dell’interesse turistico è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Alcuni locali di punta toccano nel mese di luglio incassi ridotti pari all’80%.
La questione politica
La soluzione a questo problema non può che essere politica. Il governo Stasi ha l’opportunità e la responsabilità di intervenire prontamente. La consiliatura in corso deve affrontare la questione con determinazione, mettendo in atto misure che possano incentivare l’apertura di insediamenti ricettivi ponendo la parola fine alla politica delle residenze e promuovere Rossano come una meta turistica attrattiva. Questo potrebbe includere agevolazioni fiscali, miglioramenti infrastrutturali e una campagna di marketing mirata. Ma i problemi non finiscono con l’estate. La chiusura del noto locale Le Moko allo scalo, un punto di riferimento per la movida invernale, è un altro duro colpo per Rossano. Le Moko non era solo un luogo di svago, ma un punto di aggregazione sociale che contribuiva a mantenere viva la città anche nei mesi freddi. La sua chiusura rischia di lasciare un vuoto difficilmente colmabile, deprimendo ulteriormente il tessuto socio-economico locale. È il momento di agire. L’intervento sul tratto di costa rossanese deve essere una priorità. Non possiamo permettere che l’inattività estiva comprometta l’economia locale, né che la chiusura di locali storici lasci la città senza punti di ritrovo. Il governo Stasi deve mettere in atto un piano strategico che coinvolga tutti gli attori locali, dai politici agli imprenditori, dai cittadini alle associazioni di categoria.