TREBISACCE. Secondo gli ultimi dati ufficiali la circolazione del Covid in Italia è in costante e progressivo aumento e rischia di fare danni gravi alla salute, soprattutto delle persone più anziane e più fragili. La crescita delle infezioni, secondo quanto riferiscono gli esperti, sarebbe del 20% in più ogni settimana. Eppure il Ministero della Salute, che dovrebbe monitorare la situazione e sollecitare le persone più esposte ad adottare le misure precauzionali idonee, se ne lava letteralmente le mani.
Domenica 30 giugno è infatti scaduto l’obbligo di indossare le mascherine per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili o immunodepressi. Secondo il Direttore di Villa Azzurra, Ponzio Pilato era un modesto dilettante e questo perchè, mentre il virus continua a circolare, chi dovrebbe adottare le contromisure necessarie, se ne lava le mani e scarica tutte le responsabilità sulle strutture sanitarie.
“Da oggi – scrive Vincenzo Diego – saranno le Direzioni Sanitarie delle singole strutture a individuare le opportune misure di protezione. Una soluzione – scrive Diego – che lascia gli operatori a bocca aperta e dimostra uno scarica-barile non degno di una nazione civile che vuole e deve saper tutelare la salute dei propri cittadini e invece fa spallucce e mette in difficoltà e alle corde un intero sistema, quello socio-sanitario e assistenziale”.
In tutte le Case Protette, Case di riposo, RSA…, fa osservare il Direttore di Villa Azzurra, gli assistiti sono tutti anziani e fragili, eppure nella Circolare Ministeriale del primo luglio si raccomanda alle Direzioni Sanitarie, Socio-Sanitarie e Socio-Assistenziali, comprese quelle di ospitalità e di lungodegenza, di valutare, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, l’opportunità di disporre o meno l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione del virus, delle caratteristiche degli ambienti, nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano. Invece di adottare le linee-guida più idonee, secondo quanto si legge nella suddetta Circolare, il Ministero si limita a indicare le precauzioni e le misure igieniche da adottare quali, tra le altre, il lavaggio frequente delle mani, la pulizia costante degli ambienti, l’igienizzazione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi,
l’adeguata ventilazione e la corretta gestione dei rifiuti.
“Insomma, – conclude Vincenzo Diego – per il Ministero il problema c’è, il virus ha ripreso a circolare ma non c'è da preoccuparsi e così, invece di prendersi le proprie responsabilità, di dare le indicazioni necessarie, scarica tutto sulle spalle delle strutture sanitarie sicchè davanti ai giudici, in caso di contenziosi, ci andranno a finire i responsabili delle strutture, i rappresentanti legali e altre figure ancora, che da sempre, ogni giorno, si preoccupano della sicurezza e della salute dei propri ospiti e dei propri pazienti”.
Pino La Rocca