Baker Huges, Coordinamento “Giù le Mani dal Porto”: «Chiediamo a gran voce che il dibattito rimanga pubblico»

(Coordinamento “Giù le Mani dal Porto”) –  La delicata questione dell’ insediamento della Baker-Hughes Nuova Pignone nel porto di Corigliano Calabro, che se realizzato segnerà la tragica fine di ogni sviluppo adeguato nello stesso, viene portata nelle segrete stanze.
A prendere questa, per nulla democratica, decisione è propria la maggioranza dell’attuale compagine amministrativa (molto variegata) che sostiene il sindaco Stasi.
Dall’opposizione era stato chiesto un consiglio comunale aperto e monotematico, in piena trasparenza e con la partecipazione dei cittadini ma la maggioranza evidentemente non vuole assolutamente la partecipazione della cittadinanza e opta per una Conferenza dei Capigruppo consiliare, invita l’ Autorità Portuale di Gioia Tauro, l’ azienda interessata all’investimento, i sindacati.
Da articoli di giornali si apprende che sono già pronte le proposte che verranno fatte dalla maggioranza all’azienda le quali vanno diametralmente all’opposto della posizione del sindaco che da sempre, e soprattutto in campagna elettorale, ha dichiarato vale a dire che l’insediamento deve essere fatto fuori dal porto (nella zona industriale).
Tali proposte, decise nelle stanze dei bottoni, non vengono assolutamente partecipate ai cittadini di Schiavonea, alla marineria di Schiavonea e tanto meno ai tanti cittadini che da tempo stanno seguendo e studiando i documenti di questa assurda vicenda.
Tutto alla vecchia maniera!
I poteri forti sono in azione e a fronte dell’elemosina di qualche posto di lavoro, gestiti con i meccanismi oramai noti, vorrebbero concedere e cedere ad un nefasto progetto l’importante e strategica infrastruttura del porto di Corigliano Calabro, e quindi un pezzo di territorio.
Ci auguriamo di essere ben lontani da una politica incapace che da anni insegue solo consensi necessari al mantenimento della poltrona e del potere personale, ma che nulla ha mai fatto per questo sfortunato lembo di terra, la Sibaritide appunto, e che ancora vuole condannare il nostro porto ad una concessione trentennale che affosserà i primi ed importanti segni di ripresa dello sviluppo del nostro porto.
Decisione imposta e calata dall’alto che ora viene portata per la decisione finale nelle segrete stanze.
Così facendo, con prepotenza si affossa quel dibattito pubblico faticosamente costruito dal coordinamento “Giù le mani dal Porto”( nato il 22 ottobre del 2023 a seguito di un dibattito pubblico organizzato da Abate che consegnava alla popolazione notizie che erano state ben tenute nascoste dalle istituzioni).
Tutto era a conoscenza delle istituzioni e dei rappresentanti politici del territorio a vario titolo sin dal novembre 2022 ma nessuno, anche quelli che oggi invocano il dibattito pubblico, aveva comunicato alla popolazione questo assurdo progetto che presenta tante criticità tecniche e procedurali.
Come coordinamento noi ribadiamo, lo abbiamo fatto in tutti i modi e in tutte le sedi competenti, la nostra posizione di salvaguardia del porto e l’invito a realizzare questo progetto di metallurgia pesante ( molto pesante!) nella zona ASI a ciò deputata.
Ci aspettiamo che il sindaco mantenga la sua posizione chiara e netta e non si faccia assolutamente sfiorare da perversi meccanismi che ben conosciamo.
La maggioranza agisca di conseguenza e scevra da qualsiasi eventuale condizionamento da parte di chi nulla ha fatto per questo territorio, anzi lo ha sempre abbandonato e umiliato, lavori e s’impegni per uno sviluppo serio, compatibile e non distruttivo del territorio.
Chiediamo a gran voce che il dibattito rimanga pubblico e che tutta la cittadinanza venga a conoscenza della posizione che i vari gruppi in consiglio comunale assumeranno, per constatare le capriole delle promesse elettorali e contestualmente registrarle a futura memoria.
Sin d’ora il coordinamento “ Giù le mani dal porto” chiede di essere parte in questo, ed in qualsiasi altro, percorso affinché possa esprimere la propria posizione in tutte le sedi competenti ed istituzionali.
Non si possono accettare decisioni prese altrove e calate dall’alto perché questo metodo devastante ha ridotto la nostra città, la Sibaritide e la fascia jonica lo zerbino della Calabria.
Alziamo la testa e riprendiamoci la dignità anziché il tozzo pane lanciato da chi vuole mettere le mani sui nostri gioielli!!!

(comunicato stampa)

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