(Gruppi di Maggioranza, Corigliano-Rossano) CORIGLIANO ROSSANO – L’onestà intellettuale, che contraddistingue questa maggioranza consiliare, impone chiarimenti sulla vicenda Baker Hughes, evitando che venga distorta la verità per mero populismo e nel tentativo di far passare messaggi equivoci.
Una corretta informazione è elemento essenziale affinché i cittadini possano comprendere e partecipare attivamente alla vita democratica della città.
Intanto, questa amministrazione non pone alcun veto di fronte a società che intendono investire nel nostro territorio per generare benessere in termini di qualità di vita e di occupazioni lavorative. Ne è prova l’investimento a idrogeno sul sito Enel che avevamo accolto con grande piacere e che – per noti motivi – è “magicamente” saltato.
In riferimento a Baker Hughes, medesimo appiglio: nessun NO aprioristico, solo tanta attenzione affinché qualsiasi investimento sia ben valutato nell’esclusivo interesse della collettività.
Riconosciamo la grande responsabilità che abbiamo nel tutelare e preservare il nostro territorio e la nostra comunità, spesso bistrattata, e non vogliamo concederci alcun minimo errore.
Su qualsiasi opportunità infrastrutturale abbiamo studiato attentamente il da farsi per offrire il massimo risultato alla nostra città. Dimostrazione è il nuovo tracciato della 106 che, in principio, prevedeva rilevati altissimi e che ora presenta un decisivo miglioramento del progetto, con una serie di opere compensative che questa Amministrazione comunale è riuscita a individuare e far accogliere.
Assodato il concetto che la maggioranza è e sarà sempre favorevole allo sviluppo economico e sociale del territorio, resta da chiarire qual è il (non) problema.
Il paradosso, come tanti ce ne sono in Italia, è che chi pianifica sul Porto è l’Autorità di Sistema, mentre il Comune, in sede di Conferenza dei servizi, rilascia “semplicemente” la conformità urbanistica. Ma in assenza di una pianificazione portuale, la regoletta è semplice: il Comune non può fornire la suddetta conformità.
Niente di trascendentale, quindi, solo rispetto delle normative che però fa emergere con evidenza un problema di carattere politico più importante: senza pianificazione non c’è alcuna prospettiva di sviluppo per il nostro porto e di certo come maggioranza non ne intendiamo consentire una incontrollata industrializzazione. L’Amministrazione in questi anni ha rilanciato l’immagine della città ed in particolare di Schiavonea come meta turistica: un lavoro ancora lungo, ma basta vedere le tante strutture ricettive che stanno nascendo per averne contezza. Inoltre, la nostra città ha già, di fatto, tre aree industriali, di cui una esattamente alle spalle del Porto.
Altra imbarazzante stranezza è la valenza dell’Autorizzazione Unica in assenza di una Conferenza dei servizi dedicata. Infatti, l’Autorità di sistema portuale, avrebbe dovuto indire un’appropriata conferenza dei servizi ai fini del rilascio dell’Autorizzazione Unica e non facendo ricorso alla pregressa conferenza dei servizi convocata per la sola concessione demaniale.
Dunque, un procedimento non lineare, forzato che ha indotto questa Amministrazione, sempre ligia al dovere, a rivolgersi al Capo dello Stato per evidenziare tali criticità procedurali, precisando che il ricorso non è indirizzato ad ostacolare la realizzazione dello stabilimento industriale.
Considerando che l’approvazione in sede di ZES può “scavalcare” il parere dell’Amministrazione comunale e che il ricorso presentato non impone alcuna sospensiva, c’è, allora, il problema?
Certo, la presenza di un Piano regolatore portuale datato 1971 (e non rivisitato dall’attuale governance) ha inevitabilmente generato questo cul de sac sulle procedure amministrative e sulla gestione del porto che, a nostro avviso, in un mondo così in divenire, merita un’adeguata programmazione.
Queste le ragioni che come maggioranza abbiamo deciso di chiarire in un incontro direttamente con le parti sociali: ribadiamo la nostra propensione ad accogliere favorevolmente investimenti che contribuiscano ad incrementare l’economia con ricadute occupazionali, ma sempre nel pieno rispetto delle normative e del territorio, con le sue prospettive e gli indirizzi di sviluppo che sono stati già incardinati dall’Amministrazione nel corso di questi anni e che, fra l’altro, hanno ricevuto la sonora approvazione della comunità.