Editoriale: Turismo, una delega vuota senza una visione integrata

La delega al turismo, da sola, rischia di rimanere una scatola vuota. Senza un’effettiva integrazione con settori chiave come l’urbanistica, la cultura, i lavori pubblici e il bilancio, il turismo non può esprimere il suo potenziale di volano per l’economia e lo sviluppo territoriale. La gestione frammentata di queste deleghe, spesso affidate a compartimenti stagni, rischia di svuotare di significato la stessa missione turistica, riducendola a una serie di eventi o iniziative isolate senza una strategia di lungo termine.

Immaginiamo il turismo come un mosaico: senza l’urbanistica, che definisce e protegge i luoghi in cui viviamo e che i turisti visitano, manca la cornice per valorizzare le nostre attrazioni. Se poi questi luoghi non sono accompagnati da un’offerta culturale ricca e ben articolata, il turismo si riduce a un esercizio superficiale, privo di quella profondità che conferisce identità e valore a un territorio. I lavori pubblici, con infrastrutture adeguate e accessibili, sono essenziali per rendere i luoghi fruibili e accoglienti, mentre il bilancio rappresenta la linfa vitale che permette di trasformare i progetti in realtà concrete.

Senza questa visione integrata, la delega al turismo si riduce a una mera gestione operativa di iniziative senza respiro, incapace di incidere in modo significativo e duraturo sul territorio. È facile puntare il dito contro l’assessore di turno, ma sarebbe un errore. Il problema è strutturale: non è sufficiente avere una figura dedicata al turismo se questa non ha gli strumenti e il supporto degli altri settori strategici. Se sulla costa continuano a proliferare insediamenti residenziali inadeguati, se non si investe nelle montagne, e se i centri storici restano deserti e privi di vitalità commerciale, è chiaro che il turismo non potrà mai decollare.

Le deleghe di giunta, a mio parere, andrebbero meglio armonizzate. Rafforzare la delega al turismo, non solo in termini di competenze ma soprattutto integrandola in una visione più ampia e coordinata. Il turismo deve diventare il fulcro di una politica territoriale che coinvolga tutti i settori cruciali per lo sviluppo, altrimenti continuerà a essere una delega vuota, priva di sostanza e destinata al fallimento. E non è un caso che oggi eccepisce e afferma: “Non è assessorato al turismo, ma allo spettacolo”. Il cambiamento richiede uno sforzo collettivo, una regia forte e una collaborazione stretta tra tutte le componenti della governance territoriale. Solo così il turismo potrà davvero diventare una leva di crescita e sviluppo, contribuendo a costruire un futuro sostenibile per il nostro territorio.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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