Il dibattito sull’imminente investimento di Baker Hughes al porto di Corigliano Rossano si intensifica, con il PD che chiede un approccio strategico a livello regionale. Franco Madeo e Giuseppe Candreva avvertono che il progetto non deve essere trattato come una semplice disputa locale, ma deve essere inserito in una pianificazione che riguardi tutta la Sibaritide e la Calabria. Madeo enfatizza l’importanza di un piano di sviluppo sostenibile che vada oltre le contese territoriali, mentre Candreva sottolinea il valore del dialogo e della concertazione tra le parti per garantire una integrazione armoniosa dell’investimento nel tessuto economico e sociale locale.
Candreva: «La conferenza dei capigruppo, un punto di partenza»
Madeo: «Agricoltura e turismo non bastano per lo sviluppo»
Franco Madeo ha anche toccato i temi del turismo e dell’agricoltura, rimarcando i limiti attuali di questi settori: «Il turismo e l’agricoltura, così come sono adesso, non sono in grado di sostenere l’economia di questo territorio. Il turismo non può limitarsi alla sola stagione estiva, ma deve essere sviluppato per tutto l’anno. L’agricoltura, d’altro canto, soffre la mancanza di un’industria di trasformazione. Così, tutto il valore aggiunto dei prodotti va a chi li trasforma, lasciando il nostro territorio con poco guadagno». Candreva ha espresso ottimismo sul futuro dell’investimento e sul ruolo del territorio: «La Baker Hughes è molto interessata al nostro porto, sia per le sue caratteristiche tecniche sia per l’accesso immediato al Mediterraneo. Ognuno ha da guadagnarci in un rapporto leale, sincero e coerente rispetto a ciò che si vuole realizzare. Ovviamente, il Comune deve difendere gli interessi del territorio, cercando di conciliare le esigenze di tutti in maniera coerente.» Alla domanda se ci fosse il rischio che l’azienda possa abbandonare il progetto, Candreva ha risposto: «Non credo. Penso che la Baker Hughes sia realmente interessata a investire nel nostro porto, ma è necessario proseguire nel dialogo, ascoltando ciò che proviene dal territorio». I capogruppo ha specificato che l’investimento della Baker Hughes, almeno in base alle carte disponibili, appare compatibile con un modello di turismo ecosostenibile: «Si tratta di una carpenteria metallica leggera, parliamo di assemblaggio, non di produzione vera e propria. Siamo ambientalisti convinti e se dovessimo renderci conto che il progetto non rispetta i criteri di sostenibilità, la nostra posizione cambierebbe». L’intervista si è conclusa con una breve riflessione sulle pale eoliche (non riguarda Baker Hughes), una questione ancora in fase iniziale: «Sulle pale eoliche, il tema è talmente recente che abbiamo bisogno di confrontarci. Non è detto che si debba per forza accettare tutto ciò che viene dall’alto. Tutto può essere tenuto insieme, ma occorre un dialogo tra tutte le parti interessate» ha affermato Candreva. L’invito finale del PD, ribadito sia da Madeo che da Candreva, è quello di evitare divisioni e affrontare le sfide future con una progettualità condivisa e lungimirante. «Non possiamo continuare a trattare le questioni isolatamente. Ci serve una visione d’insieme per lo sviluppo dell’intera area vasta» ha dichiarato Madeo, sottolineando come il porto possa diventare «il volano di sviluppo del nostro territorio». La strada tracciata dal PD è quindi chiara: servono confronto, dialogo e una pianificazione attenta per garantire che l’investimento della Baker Hughes si integri nel tessuto socio-economico locale, promuovendo lo sviluppo sostenibile e la crescita dell’intera area della Sibaritide.