I parchi archeologici di Sibari e Crotone sono al centro di un nuovo approccio alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, grazie a un progetto innovativo che sta trasformando questi luoghi in veri e propri laboratori di ricerca e gestione. Abbiamo intervistato Filippo Demma, direttore dei due parchi, per approfondire le strategie e i sistemi tecnologici adottati finora. «Noi abbiamo già l’anno scorso presentato, anzi più di un anno fa, il progetto Safety and security per il parco archeologico di Sibari, che adesso è diventato Safety and Security per i parchi archeologici di Crotone e Sibari. Questo progetto prevede una completa dotazione di nuove strumentazioni per il monitoraggio delle strutture del parco di Sibari, sia satellitari che sensoristiche, che abbiamo acquistato e stiamo installando. Dalla fine di quest’anno, avremo un’imponente dotazione informatica che ci consentirà un grosso balzo in avanti nella gestione dei flussi, del patrimonio e della ricerca», spiega Demma. Il progetto non si limita alla gestione interna dei siti, ma punta a un’interazione più diretta con il pubblico e alla presentazione internazionale delle attività di conservazione. L’azione dei parchi archeologici di Sibari e Crotone si basa dunque su una visione che unisce tutela del patrimonio, innovazione tecnologica e sviluppo territoriale, dimostrando come i beni culturali possano diventare motore di crescita e cambiamento per l’intera comunità.