Il Tribunale di Castrovillari ha assolto Antonio Russo, ex sindaco di Crosia, e Luigi Lepera, responsabile dell’area tecnica comunale, da tutte le accuse legate alla gestione dei fanghi del depuratore sito a Pantano. La sentenza, pronunciata dal giudice monocratico Gabriele Antonaci, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ponendo così fine a un lungo iter giudiziario che aveva coinvolto i due amministratori per presunti reati ambientali. La vicenda risale al 2020, quando la Capitaneria di Porto di Corigliano-Rossano, durante un sopralluogo all’impianto di depurazione situato in contrada Pantano, aveva rilevato irregolarità nella gestione dei fanghi. In particolare, si parlava di uno stoccaggio superiore ai limiti consentiti dalla legge, senza che venissero effettuati i necessari smaltimenti. Queste presunte irregolarità avevano portato al sequestro dell’impianto e alla denuncia del sindaco Russo e del responsabile tecnico Lepera. Durante il processo, è emerso che il sindaco Russo aveva delegato, attraverso un decreto, la gestione del depuratore all’ufficio tecnico comunale, guidato da Lepera, e quindi non poteva essere ritenuto responsabile delle operazioni quotidiane dell’impianto. A sua volta, l’architetto Lepera ha dimostrato, tramite il suo legale, di aver adottato tutte le misure amministrative necessarie per consentire alla ditta incaricata di procedere con lo smaltimento dei fanghi. Il ritardo nella rimozione, ha spiegato, era dovuto a fattori esterni e non a una cattiva gestione. Il giudice Antonaci, dopo aver valutato attentamente le tesi difensive presentate dagli avvocati Francesco Coppola (difensore di Russo) e Aldo Zagarese (difensore di Lepera), ha assolto entrambi gli imputati e ha disposto il dissequestro dell’impianto.
Le parole di Russo e la difesa della sua amministrazione
Antonio Russo, che ha ricoperto la carica di sindaco di Crosia per un decennio (dal 2014 al 2024), si è dichiarato pienamente soddisfatto della sentenza, sottolineando di aver sempre avuto fiducia nel sistema giudiziario. Durante il suo mandato, ha ricordato, ha lavorato duramente per migliorare le infrastrutture comunali, ottenendo un finanziamento extrabilancio di 3 milioni di euro per un importante progetto di riqualificazione del depuratore. Questo intervento, attualmente in fase di completamento, ha ampliato la capacità dell’impianto fino a 25mila abitanti, risolvendo numerosi problemi infrastrutturali e garantendo un miglioramento del sistema di depurazione. Russo ha anche menzionato come questo non sia stato il primo processo che lo ha visto coinvolto riguardo al depuratore comunale. Nel 2014, subito dopo l’inizio del suo mandato, era stato accusato per il malfunzionamento di un carroponte, ma anche in quel caso era stato assolto con formula piena nel 2023. “In dieci anni di amministrazione”, ha concluso Russo, “ho sempre operato con trasparenza e legalità. Questa seconda assoluzione conferma che la giustizia ha fatto il suo corso”. Con questa sentenza si chiude un capitolo delicato per l’amministrazione di Crosia, restituendo serenità ai due imputati e confermando la regolarità della gestione amministrativa del comune.