Turisti tedeschi a Corigliano Rossano: «C’è un divieto di balneazione?». La verità svelata: «Solo la fine della stagione»

Negli ultimi giorni, alcuni turisti tedeschi si sono recati a Corigliano Rossano per godere del clima mite e delle bellezze naturali. Con temperature che per i tedeschi corrispondono alla piena estate, la loro sorpresa è stata palpabile quando, passeggiando lungo la costa, hanno notato che nessuno si tuffava in mare. “C’è per caso un divieto di balneazione?” si sono chiesti, di fronte a una situazione che appariva paradossale.

Questa domanda, apparentemente innocente, svela un dramma più profondo: quello delle stagioni corte e della scarsa valorizzazione del patrimonio naturalistico calabrese. La Calabria è una regione caratterizzata da una straordinaria biodiversità, con due mari, colline rigogliose e montagne che offrono panorami mozzafiato. Eppure, questa ricchezza non sembra tradursi in un’opportunità di sviluppo e crescita per il territorio.

La stagione turistica estiva, pur essendo il periodo di punta per il settore, appare sempre più corta e insufficiente. Gli imprenditori del turismo, spesso colpiti dalla mancanza di investimenti e di una visione strategica a lungo termine, si trovano a dover fare i conti con un’offerta limitata. Il risultato è che la bellezza della Calabria, pur essendo sotto gli occhi di tutti, rimane in gran parte inaccessibile per molti. I turisti, attratti dal sole e dalle spiagge, spesso non trovano strutture adeguate o servizi che possano soddisfare le loro aspettative.

In questo contesto, l’episodio dei turisti tedeschi non è solo un semplice aneddoto, ma rappresenta un simbolo dei paradossi che caratterizzano la Calabria. Da un lato, ci sono le bellezze naturali pronte ad essere esplorate e valorizzate; dall’altro, c’è un’inadeguata gestione delle risorse e una mancanza di iniziativa nel promuovere la regione come meta turistica di prima scelta.

La domanda dei turisti ci porta anche a riflettere sulla percezione che abbiamo del nostro territorio. La Calabria è spesso vista come una regione di transito, una terra da attraversare per raggiungere altre destinazioni. Eppure, chi ha la fortuna di fermarsi può scoprire una varietà di esperienze, dalle tradizioni culinarie agli eventi culturali, che meritano di essere valorizzati.

Il contrasto tra la bellezza naturale e l’inefficienza nella sua gestione provoca un sentimento di amarezza. Si potrebbe fare di più e meglio. Le istituzioni locali e i privati dovrebbero collaborare per creare una rete di servizi e attività che incoraggino i visitatori a rimanere più a lungo, a scoprire i luoghi meno noti e a vivere la Calabria in modo autentico.

La questione della balneazione, dunque, diventa un simbolo di una realtà più ampia: un territorio che ha molto da offrire, ma che sembra non essere in grado di sfruttare appieno le proprie potenzialità. La bellezza della Calabria è indiscutibile, ma per trasformare i paradossi in opportunità è necessaria una visione comune e un impegno concreto.

In un’epoca in cui il turismo sostenibile e l’ecoturismo stanno guadagnando sempre più attenzione, la Calabria ha l’opportunità di emergere come una destinazione unica. Le ricchezze naturali e culturali possono diventare un volano per lo sviluppo, a patto che si cambi rotta e si investa nel futuro della regione. Il mare è lì, le colline e le montagne sono pronte a raccontare le loro storie. Non resta che agire.

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