TREBISACCE. Manca il personale, Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari costretto a chiudere i battenti. Trebisacce, insieme a tutti i paesi dell’Alto Jonio Cosentino che va da Rocca Imperiale fino a Villapiana e che include tutti i paesi montani sparsi nelle aree interne, si sentono insicuri in quanto orfani di un presidio di sicurezza che, considerate le distanze dei Distaccamenti permanenti di Castrovillari e Corigliano-Rossano (35/40 Km.), si dimostra essenziale e insostituibile. Come è noto, i Distaccamenti dei Vigili del Fuoco “volontari” operativi su tutto il territorio nazionale contribuiscono a garantire una risposta al soccorso in modo tempestivo, accorciando i tempi d’intervento, elemento fondamentale, questo, per la buona riuscita del soccorso. In realtà, per lunghi anni i Pompieri Volontari di Trebisacce sono stati ospitati in locali di fortuna, quantomai angusti e inadeguati, mentre oggi il Distaccamento di Trebisacce, anche a seguito delle reiterate richieste del Comando Provinciale di Cosenza di dotarlo di una sede adeguata, ha una sua bella struttura (nella foto) che però è chiusa da oltre un mese e niente lascia presagire una sua imminente riapertura. Grazie allo sforzo economico sopportato dal Comune (circa 300mila euro per realizzare una nuova sede cambiando la destinazione d’uso di quella che doveva essere una Scuola Materna), oggi il Distaccamento ha un suo edificio (nella foto) grande e confortevole, dotato peraltro di alloggi e di magazzini capaci di ospitare uomini e mezzi e realizzato sulla Nazionale e quindi in un punto strategico e ben collegato alla viabilità primaria. Ma il Distaccamento, dopo lunghi ed estenuanti periodi in cui è stato aperto “a singhiozzo” e sempre compatibilmente con la disponibilità del personale, da oltre un mese (2 settembre 2024), secondo quanto ha tenuto a precisare Giuseppe Toscano già Responsabile del Distaccamento e oggi in quiescenza, è chiuso per carenza di personale. Eppure è risaputo che ci sono tantissimi giovani di tutta la provincia di Cosenza che cercano un’occupazione e che sarebbero pronti a indossare la gloriosa divisa di Pompiere ed esercitare quella che oggi più che mai viene considerata una vera e propria missione in grado di affrontare e contribuire a superare le tante emergenze di cui sono ricche le cronache quotidiane. Ad onor del vero risulta pure l’impegno degli amministratori comunali nel perorare la causa della stabilizzazione del servizio attraverso la trasformazione del Distaccamento da “volontario” in “permanente”. Ma, parlare oggi di Distaccamento “permanente” quando non si riesce a tenere aperto neanche un presidio di sicurezza fatto di volontari, è una vera e propria contraddizione che dovrebbe interrogare tutte le istituzioni, dal Ministero dell’Interno al Comando Provinciale e motivare tutti i Sindaci del Comprensorio a intensificare gli sforzi per colmare questa
vistosa lacuna.
Pino La Rocca