Un nuovo polmone verde sta per nascere nel cuore della città di Corigliano Rossano: il Parco biosalutare condiviso, un’iniziativa che unirà rigenerazione urbana e benessere sociale, dando seguito alla realizzazione del Bosco Urbano, già parzialmente completato. La nuova area verde sorgerà in via Alcide De Gasperi, nello scalo di Corigliano, e offrirà spazi per attività culturali, sportive e di promozione della salute. A capitanare questo progetto ambizioso è l’associazione AUSER Corigliano, che si pone come punto di riferimento per l’intera comunità locale.
Cosimo Esposito: «Un progetto che fa bene alla città e ai cittadini»
Durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, Cosimo Esposito, presidente dell’AUSER Corigliano, ha delineato i contorni del progetto e il ruolo fondamentale che l’associazione gioca nella sua realizzazione. «Parliamo di un progetto di Parco biosalutare che sarà realizzato in via De Gasperi, proseguendo il lavoro già avviato con il Bosco Urbano», ha spiegato Esposito. «Questo nuovo spazio non sarà solo un parco, ma un luogo di incontro per attività culturali legate all’alimentazione, allo sport e alla salute». L’AUSER Corigliano, associazione da anni impegnata nel promuovere il volontariato e l’inclusione sociale degli anziani, è il capofila di questo progetto, che ha già ottenuto un finanziamento regionale di 36000 euro. A questa cifra si aggiungeranno 9000 euro di contributo da parte dell’associazione stessa, sotto forma di ore di lavoro volontario. «Abbiamo ricevuto un finanziamento regionale perché abbiamo partecipato a un bando apposito. I tempi di realizzazione sono di un anno: dal 4 luglio 2024 al 4 luglio 2025», ha chiarito Esposito.
Un impegno intergenerazionale
Il Parco biosalutare non è solo un’opera infrastrutturale, ma un progetto che vuole coinvolgere tutta la comunità, creando uno spazio di partecipazione attiva e inclusione. «Inizieremo a raccogliere le adesioni dei cittadini e delle associazioni presenti», ha dichiarato Esposito durante l’incontro. «L’obiettivo è quello di stilare insieme un programma di attività legate alla salute, ai giochi e allo sport. Sarà un’occasione per discutere delle iniziative che organizzeremo su questi temi». Il messaggio che Esposito vuole lanciare con il progetto è chiaro: «La socievolezza, lo stare insieme, aiuta a vivere meglio. Fare sport, alimentarsi bene, sono tutte cose che migliorano la vita e fanno stare meglio tutti quanti». Ma c’è anche un invito: «Avvicinatevi all’AUSER, chiedete informazioni su quello che stiamo facendo e, se ci sono altre associazioni che vogliono dare un contributo di idee, noi siamo disponibili».
Marinella Grillo: «Collaborazione per un futuro più sostenibile»
A sostenere e arricchire la visione di Esposito è intervenuta anche Marinella Grillo, che ha posto l’accento sull’importanza della collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale. «Oggi c’è un connubio da una parte a rendersi utile a qualsiasi età, che è fondamentale, e dall’altra parte a tutelare la salute, lo sport, ma anche l’assetto urbanistico di una città», ha dichiarato Grillo, sottolineando come il progetto rappresenti un esempio di rigenerazione urbana partecipata. Grillo ha descritto il progetto come un’iniziativa pilota, che potrebbe diventare un modello per altre realtà locali: «È un vero e proprio connubio tra due realtà, che è un po’ l’esperienza rappresentata dai nostri giovanotti che, dopo aver concluso un ciclo di vita lavorativa, hanno deciso di mettersi in gioco sensibilizzando verso il decoro e la rigenerazione urbana». Questo approccio collaborativo è regolato da un “patto di collaborazione”, un regolamento che permette di definire in modo chiaro i ruoli e le responsabilità di chi partecipa al progetto.
Un impegno che unisce generazioni
Uno degli aspetti più innovativi del Parco biosalutare condiviso è l’idea di unire generazioni diverse in un percorso comune di crescita e arricchimento. «Il messaggio positivo che viene dato alla cittadinanza è che si continua a vivere anche dopo aver concluso la propria attività lavorativa. Se si mettono insieme le forze, si può crescere insieme», ha affermato Grillo, evidenziando il valore della partecipazione degli anziani al progetto. Secondo Grillo, l’esperienza e la saggezza degli anziani possono essere una risorsa fondamentale per i più giovani: «La persona è sempre protagonista, ma è anche una risorsa. Quindi è importante continuare a confrontarsi tra tutte le generazioni, perché i nostri anziani potranno essere una risorsa preziosa per i nostri giovani».
Un futuro verde per Corigliano
Il Parco biosalutare condiviso si inserisce in una visione più ampia di rigenerazione urbana e sostenibilità, temi che stanno acquisendo sempre maggiore importanza nelle politiche locali. «Credo che nella nostra regione non ci siano progetti simili», ha detto Esposito, ponendo l’accento sul ruolo pionieristico di questa iniziativa in Calabria. «È un grande riscatto per chi, arrivato all’età della pensione, può rendere questo servizio all’intera cittadinanza, un modo per sentirsi attivi, positivi e dare un importante contributo». L’auspicio è che il Parco biosalutare possa diventare non solo un nuovo punto di riferimento per i cittadini di Corigliano, ma anche un esempio per altre comunità della regione e del Paese. Un luogo dove il benessere individuale si fonde con quello collettivo, in un contesto di partecipazione attiva e inclusione sociale.