(Davide Tavernise, Cons. Reg. Calabria) REGGIO CALABRIA – I borghi hanno assunto un ruolo non secondario nella pianificazione strategica del turismo sia nazionale che regionale, considerati come una delle chiavi della competitività del sistema turistico-culturale italiano e regionale. Seguendo questa tesi, che sposo appieno, ho inteso elaborare una proposta di legge sull’“Istituzione della rete dei Borghi di Calabria”. Una proposta a costo zero per le casse regionali che va a regolamentare un settore su cui si concentra l’attenzione tanto del governo nazionale che di quello regionale.
Nel Piano strategico del turismo 2023/2027, predisposto dal Ministero del Turismo, i borghi sono una meta turistica privilegiata per almeno 5 categorie: i nomadi digitali, per chi fa viaggi di lusso all’estero, per gli amanti dello slow turismo, per i turisti religiosi e per i turisti di ritorno (o delle radici).
Ma anche nel Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile 2023-2025, adottato con Deliberazione della Giunta Regionale del 28 Aprile 2023 n. 190, così come nel Rapporto “Nuovo modello di sviluppo per la Calabria: i nuovi turismi, gli acceleratori locali di sviluppo e le nuove visioni per l’internazionalizzazione” ( Assessorato al Turismo, Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile della Regione Calabria 2023-2025 Marketing territoriale e Mobilità della Regione Calabria), i borghi diventano strategici per una Calabria che si riappropria della propria identità di territorio dei piccoli borghi e della qualità urbana.
Innegabile che la nostra regione ha le carte in regole per soddisfare la nuova domanda del turismo post pandemico che ricerca la salubrità dei luoghi, il non affollamento, la ricerca di esperienze più che di luoghi unici, la possibilità di vivere all’aperto.
Il potenziale per un turismo sostenibile alternativo è dunque immenso: i borghi possono offrire percorsi enogastronomici, artigianato locale e attività all’aria aperta, tutto nel rispetto dell’ambiente e delle comunità ospitanti.
Valorizzare i borghi significa tutelarne il patrimonio, con la protezione dei monumenti, delle opere d’arte e dei centri storici; promuoverne la cultura anche attraverso l’organizzazione di eventi culturali, festival e mostre per valorizzare le tradizioni locali; sostenerne l’economia locale con lo sviluppo del turismo sostenibile; favorirne l’innovazione con l’utilizzo di nuove tecnologie per migliorare la fruizione dei medesimi e renderli più attrattivi.
Credo che puntare sui nostri bellissimi borghi, sulla loro riscoperta culturale che passa dal mantenimento delle tradizioni anche attraverso l’innovazione, rappresenta una scommessa non scontata. E spero che seguendo questo ragionamento la mia proposta di legge possa trovare il giusto seguito nelle sedi opportune. (comunicato stampa)