Durante l’evento di donazione di due letti per il reparto di oncologia del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano, Carmen Pacenza, presidente dell’associazione «Il seme che germoglia», ha raccontato la storia dietro la nascita di questa realtà solidale, un progetto nato dal dolore ma che ha trovato la sua missione nel portare conforto a chi affronta la malattia. L’associazione è stata fondata nel giugno scorso, in memoria della madre di Carmen, una donna scomparsa prematuramente a causa del cancro. «Abbiamo voluto creare qualcosa che potesse rendere omaggio a nostra madre e, allo stesso tempo, offrire un po’ di sollievo e spensieratezza a chi, come lei, si trova a vivere momenti di angoscia e incertezza nei reparti oncologici. Vedere la propria vita vacillare è una condizione devastante, e il nostro obiettivo è alleviare, anche solo per qualche istante, questa sensazione». Pacenza ha spiegato che l’associazione si concentra su attività creative e terapeutiche per i pazienti, in particolare attraverso laboratori di arteterapia, lanaterapia e musicoterapia. «Ci siamo basati su studi scientifici che dimostrano i benefici della lanaterapia, in particolare per la salute mentale e per il cuore. Mentre si lavora con la lana, si distoglie la mente dai pensieri negativi, si entra in un flusso di concentrazione che aiuta a condividere un momento di pace e leggerezza con altre persone che affrontano lo stesso male». La presidente si poi soffermata sulla difficile realtà che circonda la vita dei malati oncologici e delle loro famiglie. «Noi abbiamo vissuto in prima persona cosa significa affrontare il cancro, sia dal punto di vista del malato che dei familiari. È una battaglia che coinvolge tutti, nessuno escluso. Le conseguenze ricadono su ogni membro della famiglia, e il peso emotivo è enorme. È proprio per questo che il nostro impegno non è rivolto solo ai pazienti, ma anche ai loro familiari, specialmente in un ambulatorio come questo, che non è di degenza ma di terapia. I familiari attendono i propri cari durante le sedute di chemioterapia e spesso vivono attimi di ansia e preoccupazione. Noi speriamo di regalare loro un po’ di serenità e sollievo in quei momenti di attesa, di distrarli dalle preoccupazioni, anche solo per qualche ora».
Anche Carlo Cimino, Direzione Medica di Presidio dell’Ospedale Spoke di Corigliano Rossano, ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa per i pazienti e le loro famiglie: «Sono abbastanza importanti. Tenete conto che sono dei pazienti abbastanza fragili, con problemi molto sentiti e pertanto migliorare la qualità di vita di questi pazienti è di notevole importanza». A commentare l’importanza dell’evento è stato anche Angelo Pomillo, direttore dell’unità Operativa Complessa di Oncologia dello Spoke di Corigliano Rossano, che ha voluto ringraziare l’associazione per il contributo e per il prossimo avvio di un progetto terapeutico innovativo: «Sono importantissimi questi momenti. Infatti, volevo proprio ringraziare l’associazione per la donazione di questi due letti, ma la cosa più importante è che a breve partirà un progetto di lanaterapia e musicoterapia per dare un supporto psicologico ai nostri pazienti, che ne hanno davvero bisogno. Non solo loro, ma anche i loro familiari. Vorrei anche ringraziare la Direzione Sanitaria che ha accolto questo progetto, che forse è il primo del genere nei centri oncologici dell’ASP di Cosenza». L’iniziativa della donazione di oggi, che ha visto la consegna di due letti per l’ambulatorio oncologico, è solo una delle tante che «Il seme che germoglia» ha in programma. Ma per Carmen Pacenza e i volontari dell’associazione, la vera sfida è continuare a diffondere speranza e conforto, giorno dopo giorno, a chi combatte una delle battaglie più difficili della vita.