Carabinieri colpiscono la rete dei clan Abbruzzese: 15 arresti tra Cosenza e Bari

Un’operazione antimafia di vasta portata ha colpito all’alba di oggi le province di Cosenza e Bari. I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, accusate, a vario titolo, di favoreggiamento personale con finalità mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

Operazione Athena: il ruolo centrale del clan Abbruzzese

Le indagini, avviate nell’ambito dell’inchiesta denominata “Athena”, risalgono al 2023 e hanno portato alla luce la rete criminale guidata da esponenti della famiglia Abbruzzese di Lauropoli, attiva nello spaccio di stupefacenti e nelle estorsioni. Un punto cruciale dell’inchiesta riguarda la cattura di Leonardo Abbruzzese, latitante dal giugno dello scorso anno. L’uomo, considerato figura apicale della cosca, era sfuggito a un primo provvedimento restrittivo grazie a una rete di fiancheggiatori. Le investigazioni hanno documentato come, il 17 ottobre 2023, Abbruzzese sia stato trasferito da Spezzano Albanese a Bari a bordo di un’ambulanza di un’associazione locale, guidata da un volontario, con l’obiettivo di eludere i controlli durante il tragitto.

Arresto a Bari e rete di protezione

La cattura del latitante è avvenuta il 6 novembre 2023 a Bari, all’interno di una villa messa a disposizione da soggetti legati agli Abbruzzese. La complessa operazione, condotta dai Carabinieri di Bari e Cosenza, ha permesso non solo di arrestare Abbruzzese, ma anche di smantellare il sistema di appoggi logistici che ne aveva garantito la latitanza. Le indagini hanno inoltre ricostruito l’attività del gruppo criminale nella gestione di un traffico di cocaina ed eroina tra i comuni di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. Sul fronte delle estorsioni, è emersa una richiesta di pagamento di 25.000 euro nei confronti di un assuntore di stupefacenti e una tentata estorsione ai danni di un imprenditore agricolo per recuperare crediti legati a traffici illeciti. L’intera attività si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, ma le evidenze raccolte delineano un quadro indiziario grave, che sarà oggetto di verifica nel contraddittorio tra le parti.

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