Da Palermo a Rende, centocinquantaquattro lavoratori – operatori Almaviva. Tre team leader e un business manager, individuati all’interno della ormai ex commessa Enel, in scadenza a fine dicembre, che impiegava 396 persone. I manager hanno consegnato le prime lettere e a metà ottobre partiranno i primi trasferimenti. I lavoratori sono ovviamente disperati oltre che arrabbiati e le sigle sindacali hanno già dichiarato lo stato d’agitazione dei lavoratori e l’intenzione di mettere in campo dure forme di protesta. Ieri intanto hanno formalizzato alla società di call center la convocazione, con “estrema urgenza di un incontro di esame congiunto”. L’azienda assicura che saranno applicati “criteri oggettivi di anzianità e carichi familiari“. Quegli addetti, avverte Almaviva, “non possono trovare una ricollocazione nella sede di Palermo”.
PROSPETTIVE Peraltro, a Rende ci sarebbero “fondate prospettive di consolidamento” dei volumi di attivita’ in particolare nelle commesse Telecom e Alitalia. Insomma, dopo l’accordo di maggio, salutato con sollievo, che allontanava lo spettro dei quasi tremila esuberi, si prospetta un nuovo autunno caldo per il popolo dei call center di Almaviva. Tanti di loro, infatti, hanno famiglia. E come possono immaginare di lasciare gli affetti e trasferirsi da palermo a Rende? Certo, per lavorare si fa anche questo. Ma con grandissimi sacrifici. E, ricordiamocelo, gli affetti familiari sono l’unica certezza che orami ci è rimasta.
(fonte quicosenza.it)