La seconda sezione della Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto con formula piena i fratelli Brunetto – Brunetto Natale (61 anni), Brunetto Salvatore (59 anni) e Brunetto Andrea (51 anni) – dall’accusa di bancarotta fraudolenta. La decisione annulla la sentenza del Tribunale di Castrovillari, che li aveva condannati a due anni di reclusione ciascuno.
Le accuse iniziali
Secondo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, i fratelli Brunetto, soci e amministratori di fatto della Aurora Srl, avrebbero posto in essere condotte distrattive per ottenere un ingiusto profitto. Tra queste, la cessione delle quote societarie a Damaschin Marius Ionut, il trasferimento della sede aziendale in Romania e la distruzione di documenti contabili per impedire la ricostruzione del patrimonio aziendale.
In primo grado, il Tribunale di Castrovillari aveva assolto i tre fratelli dall’accusa di bancarotta per distrazione ma li aveva condannati per bancarotta fraudolenta documentale, infliggendo anche l’inabilitazione all’esercizio d’impresa per due anni.
La svolta in appello
In seguito al ricorso presentato dai legali dei fratelli Brunetto, la vicenda è stata esaminata dalla Corte d’Appello di Catanzaro (giudici Alessandro Bravin, Antonio Giglio e Maria Rosaria Di Girolamo). La Corte ha accolto integralmente la linea difensiva, ribaltando la sentenza di primo grado. Nonostante la richiesta del Procuratore Generale Luigi Maffia di confermare la condanna, i giudici hanno assolto i fratelli Brunetto «per non aver commesso il fatto».