Fonte unical.it –
![]() |
![]() |
![]() |
Rispetto allo scorso anno, dunque, l’Unical raddoppia il numero di discipline incluse nel ranking, passando da due a quattro campi scientifici d’eccellenza.
«Siamo molto soddisfatti – dichiara il rettore Nicola Leone – di questo ulteriore riconoscimento dell’alta qualità della ricerca dell’Università della Calabria. Essere presenti in tutte e tre le principali classifiche delle migliori università del mondo (QS Rankings, ARWU di Shanghai e Times Higher Education) non è scontato ed è già di per sé motivo di orgoglio per la nostra comunità. Il miglioramento ulteriore del nostro posizionamento nel QS World University Rankings by Subject con il raddoppio delle aree presenti, è la testimonianza dell’impegno, di un lavoro collettivo e di una visione strategica che ha portato l’ateneo a crescere in maniera significativa in diversi campi scientifici».
«L’ingresso in classifica di Matematica e Scienze dei Materiali, accanto ai risultati già consolidati in Computer Science e Chimica – aggiunge il Rettore – non solo conferma la validità dei percorsi di ricerca e formazione che proponiamo, ma ci motiva a proseguire su questa strada, investendo ulteriormente in innovazione e reclutamento di qualità».
LA METODOLOGIA. La classifica QS, una delle più autorevoli e riconosciute a livello internazionale, analizza ogni anno oltre 1.500 università distribuite in circa 100 paesi e territori in tutto il mondo e valuta 55 diverse materie di studio e cinque aree di studio principali: Arts & Humanities, Engineering & Technology, Life Sciences & Medicine, Natural Sciences e Social Sciences & Management. La classifica di quest’anno è la più grande di sempre e include 171 istituzioni che non erano presenti nell’edizione del 2024.
La valutazione si basa su cinque indicatori: la reputazione accademica, che prende in esame l’opinione di 144.000 docenti; la reputazione tra i datori di lavoro, ai quali viene chiesto di identificare le istituzioni che considerano eccellenti per il reclutamento di laureati; le citazioni per paper indicizzato dal database bibliometrico Scopus/Elsevier; l’indice H, che misura la produttività e l’impatto di un accademico o di un dipartimento universitario; la rete di ricerca internazionale (IRN Index) che riflette la capacità di diversificare la geografia del network di ricerca, stabilendo partnership con altre istituzioni accademiche.