CORIGLIANO CALABRO «Ennesima cantonata giornalistica in tema di rifiuti: il limite tra l’improvvisazione e la malafede è sottile. Un dato è certo: in entrambi i casi l’Azienda deve tutelarsi da attacchi a ripetizione continui e costanti posti in essere da un’unica cabina di regia e da uno stesso esecutore materiale. Tali atti rischiano, nostro malgrado, di minare la credibilità, l’onorabilità, il prestigio e l’immagine conquistate sul campo da un’Azienda che opera nel settore da oltre un ventennio, grazie allo scrupoloso lavoro di personale qualificato. Ed è per queste ragioni, e non altre, che l’azienda ha dato mandato ai propri legali al fine di agire in autotutela».
«Non è la prima volta che il cronista scrive di Ecoross, quasi fosse attinto da chissà quale sindrome. Libero di farlo, anche perché si tratta di denaro pubblico investito pur sempre in un’Azienda privata che svolge un servizio pubblico. Quel che stona e, soprattutto, calpesta i principi dell’etica e della professionalità è la mancata volontà di agire nel rispetto della normativa vigente, ossia, il riscontro delle fonti. Il cronista scrive ripetutamente di Ecoross ma non ha mai inteso contattare l’Azienda dalla quale avrebbe potuto attingere qualche notizia in più ed evitare le solite figuracce. Tanto più se il cronista si cimenta in materie interne all’azienda come i costi del personale, la dotazione organica, funzioni e compiti. Fare informazione sui “sentito dire” non depone bene per chi, come il cronista in questione, ha scelto nella vita di esercitare l’ammirabile professione del giornalista.
Come più volte ribadito- afferma Pulignano- siamo rispettosi del diritto di critica e di cronaca ma ciò quando il commento si attiene a fatti veritieri, e non certo a pregiudizi e illazioni dettati da finalità spesso estranee dalla volontà di informare obiettivamente. In altre occasioni abbiamo sottolineato come per la Ecoross la metodica del bando reiterato negli anni comporti solo un danno concreto all’Azienda le cui strategie di lavoro sono pianificate a medio e lungo termine.
Sfugge al poco accorto cronista che il bando è stato pubblicato sull’albo pretorio del comune di Corigliano in data 22/07/2016 e che ancor prima sono state rese note le bozze inerente il medesimo bando, oltre alla pubblicazione dello stesso su un quotidiano nazionale.
La negligenza si tocca con mano, poi, quando il cronista attribuisce stipendi d’oro agli autisti: il riferimento ai 45mila euro non è altro che il costo che l’impresa sostiene per il personale nel suo complesso, comprensivo di tasse, contributi previdenziali e assistenziali, così come stabilito dalle tabelle FISE-ASSO AMBIENTE in vigore.
L’articolista, con fare improvvido, ipotizza inoltre una sorta di bando fatto su misura al fine di favorire l’Azienda nell’assumere l’appalto, portando come elemento di riscontro il dato dei 65 dipendenti presenti in organico. Che – si precisa per chi, come il cronista in questione, non sa – rappresentano il naturale passaggio di cantiere (obbligo stabilito dal contratto nazionale del lavoro) quando un’Azienda subentra ad altra, esattamente come è avvenuto sia nel Comune di Corigliano che in tutti i comuni d’Italia.
Tracce di malafede mista a totale confusione si rinvengono quando l’articolista si esercita in un paragone contabile tra l’appalto dei Comuni di Rossano e di Corigliano, attribuendo al primo 3.500.000,00 euro l’anno, e al secondo 4.800.000,00 euro l’anno. Cifre anche queste sbagliate, fatte confluire in un pessimo gioco d’astuzia fallito: in realtà nel primo caso l’importo è di 3.640.000,00+ IVA nel secondo l’importo è pari a 4.497.384,93+ IVA, inclusivo però dei costi derivanti da attrezzature per l’espletamento di servizi aggiuntivi (circa 800mila euro). Capitolo personale: il solerte cronista non si risparmia in nulla in quanto a baggianate: scrive che il cantiere di Corigliano ha in dotazione 20 unità lavorative in più. Anche qui, nulla di più falso: 62 unità (Rossano), 65 (Corigliano).
Infine la questione relativa alla sanzione di 239.050,00 euro rideterminata in euro 98.000,00 dopo un accordo sottoscritto tra le parti. Tale atto è il frutto di un provvedimento emesso dal Comune di Corigliano nei confronti della Ecoross rea di non aver raggiunto le percentuali di raccolta differenziata nelle annualità 2011, 2012, 2013, 2014. L’Azienda – conclude Pulignano – pur contestando la natura della sanzione, per ragioni derivanti da cause e responsabilità non addebitabili a Ecoross, ha accettato di rinunziare al ricorso giudiziale al fine di mantenere inalterati i rapporti da sempre improntati alla massima cordialità e al rispetto reciproco. Più volte è stato ribadito, infatti, che il mancato raggiungimento delle percentuali di RD è da attribuire prevalentemente alle continue interruzioni del servizio di conferimento dei rifiuti solidi urbani e alla frazione organica (impianto chiuso per lungo periodo). In particolare il mancato raggiungimento degli obiettivi è da ricondurre all’inefficienza del sistema regionale di conferimento dei rifiuti, a tal punto da indurre la stessa Regione, nel nuovo piano regionale, a rivedere i nuovi minimi percentuali RD (dal 65% del 2012 al 45% entro il 2018). Sorprende, ma non più di tanto, che lo stesso cronista, dotato di verbale (pubblicato dalla sua stessa testata), non abbia compreso le ragioni della rideterminazione».
WALTER PULIGNANO
AD ECOROSS