La Calabria non sarà più un puerto escondido, un porto nascosto. Quasi 120 milioni di euro dovrebbero bastare per raggiungere l’obiettivo di migliorare i porti esistenti, primo tra tutti quello di Gioia Tauro, e crearne di nuovi lungo gli 800 chilometri di (pressoché desolata, da questo punto di vista) costa regionale. Già la prossima settimana la giunta regionale potrebbe approvare la “superdelibera” preparata dall’assessore alla Logistica e al Sistema Gioia Tauro Francesco Russo. È strutturata in modo piramidale e include quattro livelli di intervento, già previsti nel Piano regionale dei trasporti, per un finanziamento totale di 119 milioni di euro da mettere a gara.
L’investimento più importante, ovviamente, riguarda il Porto di Gioia, per il quale sono già pronti 40 milioni di euro per il bacino di carenaggio, cioè quella struttura che permette la riparazione o manutenzione delle navi all’asciutto, in particolare delle carene e di altre parti dello scafo che poste sotto il livello di galleggiamento. Insomma, un asset in più per un’infrastruttura che potrebbe aumentare il suo appeal sul duro mercato del transhipment nel Mediterraneo. Con questo intervento, infatti, Russo conta di dare maggiore sicurezza allo scalo, ai suoi lavoratori (è di queste ore lo sciopero contro i 442 esuberi disposti da Medcenter) e alle aziende che ci operano.
I PORTI REGIONALI Uno degli obiettivi da raggiungere è l’aumento dei posti barca di tutta la regione in chiave turistica e commerciale. Secondo i dati in possesso della Regione, anche con un loro raddoppio immediato la Calabria rimarrebbe comunque all’ultimo posto in Italia. La ricettività, dunque, potrà migliorare solo con un impegno costante negli anni. Per il momento, comunque, la delibera prevede un investimento iniziale di circa 23 milioni, che serviranno per valorizzazione e il rafforzamento dei porti esistenti, con un occhio particolare all’incremento dei posti barca e al miglioramento dei servizi esistenti.
GLI ALTRI PORTI Altri due milioni saranno invece destinati a tutti gli altri piccoli scali della regione. Il finanziamento servirà da una parte ad ammodernare gli scali già esistenti, dall’altra a crearne di nuovi, sulla base di studi di fattibilità approntati dai singoli Comuni.