Migranti, all’interno dell’hotel Grillo di Amendolara vengono ospitati, dal mese di settembre, circa 120 profughi. Diverse le nazionalità (Nigeria, Ghana, Mali, Sudan, Pakistan, Costa d’Avorio, Guinea). Ma la situazione giuridica in cui versa la struttura sarebbe anomala. La denuncia arriva dai volontari della campagna LasciateCIEntrare. Emilia Corea, dell’associazione La Kasbah, Luca Mannarino, attivista, Yasmine Accardo, associazione Garibaldi 101, Francesco Formisani, attivista, Luana Ammendola, attivista, Maurizio Alfano, attivista e Flavia Lisotti, attivista. Il dito è puntato sul lavoro delle Prefetture, in particolare sul lavoro della prefettura di Cosenza guidata da Gianfranco Tomao.
MIGRANTI DIMENTICATI, LA DENUNCIA
Siamo costretti per l’ennesima volta, dunque, a denunciare un modus operandi, quello del Prefetto Tomao e dei responsabili all’immigrazione della prefettura di Cosenza, che nulla ha a che vedere con “la necessaria assistenza e il pieno rispetto della dignità” del richiedente, richiamati dall’art. 7 della legge 142/2015, “secondo le disposizioni di cui agli articoli 14 del Testo unico sull’Immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) e 21 del Dpr 31 agosto 1999, n. 394, e successive modificazioni”».
Quella che appare grave è soprattutto «la situazione dal punto di vista sanitario delle persone “scaricate” all’interno dell’hotel. Quattro giorni fa un richiedente asilo è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso. E’ stato ricoverato in seguito a un malore accusato diversi giorni prima. Senza che nessuno si preoccupasse minimamente dello stesso. Si fa presente, inoltre, che all’interno della struttura alloggiano cinque presunti minori. Chiediamo al Garante per i diritti dei minori della Regione di predisporre le misure necessarie affinché vengano tutelati i loro diritti».
Fonte: Corriere della Calabria