ROSSANO “Il 4 dicembre siamo chiamati a fare una forte assunzione di responsabilità. Assunzione di responsabilità che passa attraverso un gesto semplice, semplicissimo, dura pochi secondi, mettere una croce sul si o sul no. Ma è un gesto che peserà come un macigno sul nostro futuro. Perché è da questo gesto che parte o non parte il futuro di tutti noi e dei nostri figli”. Ne è convinto il segretario del Pd di Rossano Francesco Madeo, illustrando le ragioni del Si e la necessità di una riforma che, evidenzia, non tocca minimamente i principi fondanti della Costituzione i quali addirittura “vengono accresciuti con l’introduzione della Trasparenza e dell’equilibrio uomo donna”.
Non solo. “Non si tocca la forma di Governo che è e resta parlamentare; non si tocca il ruolo del Presidente del Consiglio che resta quello che è; non si toccano le figure di garanzie il ruolo del Presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale”.
Francesco Madeo invita tutti a votare, tenendo conto che “da una parte c’è il futuro di una Italia che vuole uscire dalla palude, vuole diventare più dinamica, più snella, più stabile, con meno burocrazia, meno costosa. Dove non ci saranno più 630 deputati e 315 senatori che fanno la stessa cosa; dove ci sono solo 100 fra sindaci e consiglieri regionali che, senza un ulteriore stipendio, portano in parlamento le esigenze dei territori; dove per poter licenziare i furbastri dei cartelli, che timbrano e invece di andare a fare il proprio dovere vanno a farsi i fatti loro, non ci vuole l’intesa di 20 regioni; dove vengono abolite le province; dove c’è la riduzione dell’indennità dei consiglieri regionali e la cancellazione dei rimborsi ai gruppi regionali e parlamentari; dove si tagliano le poltrone degli enti inutili; dove c’è più stabilità, più democrazia, più trasparenza, più partecipazione. Dall’altra parte – conclude il segretario del Pd di Rossano – resta lo status quo. Questa Italia che non piace a nessuno e che a parole tutti dicono che voglio cambiare e che preferiscono tenersi solo per mandare a casa quell’antipatico di Matteo Renzi. Dove ci teniamo più burocrazia, più costi, più confusione nei poteri, più disparità di trattamento nei confronti dei cittadini, dove c’è meno trasparenza, meno partecipazione; dove si conservano le poltrone e gli enti inutili”.