Prenderà il via da Taranto dal prossimo mese di gennaio ma sarà interdetta ai viaggiatori calabresi della fascia jonica. Parliamo della Freccia Rossa, il treno più veloce di Trenitalia che, grazie ad un accordo sottoscritto tra il ministero dei Trasporti, Trenitalia e le regioni Puglia e Basilicata che contribuiranno con una quota-parte alla spesa annuale, inizierà il collegamento tra Taranto e Roma e viceversa, dal primo gennaio 2017 lasciando però a piedi i calabresi della fascia jonica, condannati al loro storico isolamento, a cui sarà vietato salire sulla Freccia perché l’accordo sottoscritto con le due Regioni non prevede la fermata a Metaponto dove i viaggiatori calabresi avrebbero potuto incrociare la Freccia Rossa per Roma.
Una decisione davvero paradossale, questa, che non è andata giù ai sindaci dell’Alto Jonio che, seppure con colpevole ritardo, si stanno muovendo per far correggere un evidente errore che perpetua l’ennesima discriminazione rispetto alle popolazioni dell’Alto Jonio e, più in generale, della fascia jonica.
Ma la cosa più grave, messa in evidenza e contestata anche dai sindaci del Metapontino e del Basso Materano è che, invece che a Metaponto, nodo cruciale di intersezione con la linea ferroviaria jonica, tra Taranto e Potenza è stata prevista una fermata intermedia solo a Ferrandina (MT).
E questo nell’ottica di agevolare il collegamento con Matera, “città europea della Cultura 2019” che, come è noto, risulta priva di qualsiasi linea ferroviaria.
Rispetto a questa decisione hanno protestato a lungo i sindaci dei paesi del Metapontino e del Basso Materano (Policoro, Scanzano, Nova Siri, Rotondella, Pisticci…) che hanno scritto a Trenitalia e al ministro delle Infrastrutture Delrio, anche perché la stazione di Ferrandina, dove una volta sorgeva il polo petrol-chimico caro a Enrico Mattei, sorge in un’area deserta, attorniata da capannoni industriali ormai dismessi e abbandonati che offrono un biglietto da visita veramente spettrale ai viaggiatori che nel 2019 decideranno di recarsi a Matera col treno.
Altra cosa è, invece, la stazione ferroviaria di Metaponto, riqualificata interamente negli ultimi anni e dotata di tutti i confort. Ma la cosa più grave per i calabresi della fascia jonica è che queste decisioni, comprese quelle ancora più dannose che afferiscono alla sanità, vengono assunte sempre a loro danno e sempre con il tacito consenso dei governi regionali che si alternano alla guida della Regione per cui anche le proteste dei sindaci, se non appoggiate dalla Regione, restano flebili voci nel deserto. Comunque, per provare a far correggere una decisione ritenuta davvero assurda e penalizzante, l’esecutivo comunale di Trebisacce ha approvato una Delibera con cui fa proprie le ragioni dei sindaci del Metapontino e del Basso Materano augurandosi che anche i colleghi-sindaci dell’Alto Jonio, della Sibaritidee della fascia jonica facciano sentire la propria voce.
La strategia è la solita: costringere l’utenza jonica a privilegiare il traffico su gomma. Su questo non c’è colore politico che tenga: sono stati sperimentati tutti, ma la logica rimane la stessa. Chissà quali interessi si celano dietro? Non è dato sapere. Di certo il metodo e le decisioni continuano a insospettire e non poco.
(fonte: La Provincia di Cosenza)