Crisi economica e disoccupazione stanno dilaniando questo territorio. L’Enel continua a perdere “pezzi”. Proprio in queste ore, infatti, sono in atto operazioni incentivanti per mandar via anzitempo i lavoratori dell’indotto della centrale termoelettrica Enel di Rossano. Lavoratori che già meno di un anno fa, e più di una volta negli ultimi anni, hanno spesso messo su azioni di protesta per le mancate politiche occupazionali dell’Enel. L’ultima proprio pochi giorni addietro. Adesso l’Enel ci riprova. E’ chiara, ormai, la sua intenzione di non voler investire più neanche un euro su questa centrale che tanto ha dato, in termini di lavoro, negli anni settanta, ottanta e novanta a questo comprensorio. L’attuale presa di posizione di Enel avviene con l’avallo e di alcuni sigle sindacali interne alla triplice. Il colosso sarebbe disponibile a trattare con le aziende perché le stesse possano riconoscere, attraverso un sistema ancora tutto da scoprire, 18/20 mensilità più il trattamento di fine rapporto ai lavoratori in uscita. Tra i lavoratori si è creata una frattura. C’è chi, pur non essendo d’accordo, è disponibile a accettare. E chi, invece, soprattutto tra i lavoratori più “anziani”, non lo è. Proprio perché si trova in quell’eta in cui si è senza speranza. Parliamo di quei cinquantenni, sposati e con figli. Percepite le mensilità e il TFR questi lavoratori non saprebbero dove andare e soprattutto cosa fare considerata la crisi economica che c’è in tutto il terroitorio. Soprattutto quello sibarita. Sullo sfondo dunque un nuovo scontro sociale che vede da un lato Enel e una parte del sindacato, dall’altro sindacato di base e lavoratori. Il tutto avviene mentre il concorso di idee per il rilancio del sito, “Futur-e”, è ancora in corso. Si stanno valutando, infatti, i sei progetti accolti. Dalla promozione del turismo, a strutture di eccellenza per la ricerca scientifica e la valorizzazione dell’agroalimentare di locale. E ancora, centri di ricerca, dipartimenti universitari e poli di innovazione. Una Commissione Giudicatrice composta da esponenti delle istituzioni locali, Università degli Studi della Calabria, Politecnico di Milano ed Enel sta valutando le proposte. La conclusione dei lavori di valutazione delle proposte progettuali è prevista proprio entro la fine dell’anno. Manca, quindi, poco. Con la speranza che da questo concorso di idee esca fuori qualcosa di veramente interessante. Lo scetticismo di qualcuno ha fatto tirare i remi in barca già prima del previsto. Prima, cioé della presentazione delle proposte. Se non c’è un cospicuo intervento pubblico, nessun imprenditore sarà disposto a smantellare la centrale per costruirvi qualcosa di nuovo. Intanto, mentre si parla di progetti, qui siamo costretti a registrare la drammatica realtà lavorativa. Ditte dell’indotto che assicurano servizi mensa, giardinaggio e pulizia. Senza quasi più dipendenti (che lavorano nell’ordinario) l’Enel vuole tagliare il personale. La Regione, in questo caso, cosa fa? Oliverio, in questo caso, cosa dice? Adesso non viene a parlare con i lavoratori?
(fonte: La Provincia di Cosenza)