Una nuova ipotesi di malasanità si prospetta per l’ospedale di Rossano. A.L., operaio, 44enne, perde la vita nella serata di ieri l’altro. La causa: infarto. La soglia anagrafica degli infartuati si sta drammaticamente abbassando negli anni, e i decessi aumentano vertiginosamente. Occorre quindi premunirsi di una sanità capace di intervenire qualitativamente in emergenza. E invece tutto si blocca in nome di un nuovo ospedale che verrà. Nel frattempo la cronaca continua a produrre fatti di morte. E, spesso, a causa di una inefficiente organizzazione, ne va di mezzo anche il personale sanitario, talvolta per responsabilità propria altre per inadempienze di chi governa la sanità in Calabria. Anche in questo, ad esempio, la zona jonica (a differenza del Pollino, del Tirreno e del capoluogo) è discriminata. Solo nell’ospedale spoke Corigliano-Rossano manca l’emodinamica le cui tecniche diagnostiche e terapeutiche intervengono nell’immediatezza sull’apparato cardiovascolare. Tutto viene convogliato nella centrale operativa dell’ospedale Hub di Cosenza. E c’è da aggiungere che nella Sibaritide non è attiva l’abilitazione notturna dell’elisoccorso, per cui sono già esistenti alcuni progetti di adeguamento (la piazzola del “Nicola Giannettasio”- o al Porto di Corigliano) il cui costo si aggira attorno ai 120mila euro. Con l’emodinamica, occorre personale altamente qualificato, si procede ad effettuare angiografia e coronarografia i cui interventi, se tempestivi, risultano il più delle volte determinanti. Se non altro perché d’infarto spesso si muore a causa delle sopraggiunte complicazioni. I maggiori costi sono di gestione del personale ed organizzativi: si aggirano attorno ai 2.5 milioni di euro annui. Attualmente nella Sibaritide si cerca di ottemperare attraverso l’impiego della telecardiologia nelle ambulanze, da praticare durante il trasporto presso l’ospedale Hub di Cosenza, dove l’emodinamica è attiva h24. Mentre Castrovillari e Belvedere mantengono funzioni ambulatoriali. I familiari del 44enne si sono rivolti a un legale (avvocato Raffaele Meles) per sporgere formale denuncia ai Carabinieri. La salma è stata, quindi, posta sotto sequestro in attesa della esecuzione dell’esame autoptico. Secondo una prima ricostruzione pare che la vittima abbia avvertito dei dolori nel tardo pomeriggio, recandosi in pronto soccorso, i cui sanitari avrebbero attribuito la sintomatologia in “codice verde”. L’uomo avrebbe firmato le dimissioni per poi fare ritorno a casa. In serata una nuova crisi cardiaca travolge A.L., questa volta letale.