Cosenza: madre coraggio denuncia il figlio pusher ai carabinieri per salvarlo dai debiti di droga e fa scattare operazione con 26 arresti e 9 obblighi di dimora. Tra i reati contestati: spaccio, furti, estorsioni, armi e usura. Sequestrati 4 pistole, 13 chili di marijuana, 7 chili di hashish.
Le indagini, condotte dalla Compagnia carabinieri di Cosenza, sono partite da una madre disperata, umile collaboratrice domestica, che vedendo il figlio, piccolo spacciatore, minacciato dal suo fornitore per non aver pagato le partite di droga ricevute, si è fatta coraggio e si è presentata al maresciallo comandante della stazione di Cosenza – nord, al quale ha denunciato tutto.
Immediatamente sono scattate le indagini che dal gennaio 2015 si sono protratte fino ad oggi consentendo d’individuare una serie di gruppi di pusher che si erano spartiti le piazze di spaccio del capoluogo cosentino, operando in regime di libera concorrenza determinata da un’incessante domanda di droga, testimoniata dai quasi settecento episodi di spaccio documentati.
A carico di alcuni grossisti anche l’accusa di estorsione per aver minacciato e picchiato dei pusher che non avevano pagato le partite di droga smerciate. Le armi ritrovato hanno confermato la pericolosità di alcuni dei soggetti arrestati.
Saranno proprio i debiti di droga a costringere alcuni pusher a diventare anche ladri seriali specializzati in furti su autovetture e furgoni da lavoro, dai quali rubavano qualsiasi cosa potessero rivendere per racimolare contanti.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30 presso la Procura della Repubblica di Cosenza alla presenza del procuratore capo, dr. Mario Spagnuolo.
(fonte: comunicato stampa)