CORIGLIANO E’ stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” il giovane coriglianese R.G., difeso dall’Avv. Pasquale Di Iacovo, dalle gravi imputazioni di calunnia e minaccia in danno di due carabinieri. I fatti risalgono al mese di aprile dell’anno 2010 allorquando R.G., trentenne coriglianese, denunciava due carabinieri del reato di lesioni personali per aver ricevuto schiaffi, pugni e calci durante un accertamento per violazione del codice della strada. Nello specifico il giovane coriglianese, alla guida della propria autovettura, vedeva in lontananza una pattuglia dei Carabinieri ferma ad un posto di blocco ed avendo la patente di guida scaduta, per la paura che la stessa gli potesse essere ritirata, arrestava la marcia della propria auto, faceva una repentina manovra invertendo il senso di marcia e si allontanava a tutta velocità dal posto di blocco. I Carabinieri intervenivano immediatamente, ponendosi all’inseguimento dell’auto sospetta, che si concludeva poco dopo e il giovane veniva fermato e sottoposto dapprima ad una perquisizione e successivamente gli veniva ritirata la patente. Il giovane, subito dopo l’accertamento, denunciava di essere stato brutalmente malmenato dai due carabinieri ed in particolare di aver ricevuto dai due militari una serie di schiaffi, pugni e calci con gli stivali pesanti. I Carabinieri, a loro volta, si proclamavano innocenti e denunciavano di essere stati falsamente incolpati dal giovane R.G., che pertanto veniva sottoposto a processo penale per i reati di calunnia e minaccia a pubblico ufficiale. Si è svolto, dunque, il processo a carico del giovane coriglianese, nel corso del quale i due Carabinieri si costituivano parte civile e confermavano tutte le accuse nei confronti del giovane R.G. Tali accuse venivano anche confermate da altri due carabinieri della stazione di Corigliano.