È quanto dichiara il Sindaco Agostino Chiarello esprimendo preoccupazione ed allo stesso tempo invitando a riflettere sul cambio di modalità di riparto, a partire dal 2017, dei trasferimenti statali ai comuni attraverso il Fondo di Solidarietà Comunale (FSC).
Per il calcolo della quota spettante ai comuni – si deduce da documenti della Corte dei Conti, della commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, del ministero degli interni e dell’ufficio parlamentare di bilancio – si terrà molto più in considerazione l’accoppiata fabbisogni standard + capacità fiscale a discapito della semplice spesa storica. La transizione verso il nuovo sistema di calcolo si completerà gradatamente nel 2021 allorquando la riduzione dei trasferimenti per i piccoli comuni sarà massima: -8,50% sul totale erogato col vecchio metodo a spesa storica. Il passaggio da spesa storica a fabbisogni standard + capacità fiscale ridurrà i trasferimenti ad alcuni enti (soprattutto quelli piccoli) a vantaggio di altri. È stato stimato che oltre il 55% degli enti avrebbe al momento un livello di spesa superiore a quello stimato come necessario per garantire le funzioni fondamentali. Si tratta soprattutto di enti con popolazione inferiore a 1.000 abitanti con punte particolarmente elevate nel centro e nel sud (qui la spesa storica è superiore di oltre il 39% per cento al fabbisogno!). La Corte dei Conti ha stimato che già nel 2017 per i piccoli comuni del sud Italia il graduale passaggio del riparto del FSC da spesa storica a fabbisogni standard + capacità fiscale porterà delle perdite fino a 15,90€ ad abitante (fino al 3% del totale dei trasferimenti), in linea generale la corte fa notare che il nuovo metodo penalizzerà soprattutto i Comuni collocati nelle zone appenniniche di montagna.
Se questi dati e queste proiezioni sono, come noi crediamo, fondate ed attendibili significa – va avanti il sindaco – che un piccolo comune come Campana non sarà più in grado di garantire né i servizi essenziali né l’organico attuale, con mobilità e licenziamenti dietro l’angolo. È per queste ragioni ma anche per elevare sin da subito sia il livello di efficienza dei servizi sia le chance di progettazione per uno sviluppo locale comune ed ecosostenibile in una dimensione socio-economica sempre più globalizzata che – conclude Chiarello – guardiamo con attenzione ai progetti di fusione tra i comuni
(fonte: comunicato stampa)